"E' una ferita che brucia ancora. Non mi
aspettavo dalla Raggi che non ci fosse neanche la possibilità di
interloquire e di spiegare il progetto". Così il presidente del
Coni Giovanni Malagò, nel corso del 'Faccia a faccia' su La7,
risponde a una domanda sulla candidatura sfumata di Roma per
l'Olimpiade del 2024. Era un affare a rischio? "No - risponde
Malago' -, sono cambiate le regole del gioco. Si trattava di
fare opere temporanee e utilizzare gli impianti che c'erano. Per
la prima volta il Cio donava un miliardo e 700 milioni di
dollari a chi avrebbe vinto la competizione". Quindi Malagò che
voto dà alla sindaca Virginia Raggi per quanto fatto finora? "La
sufficienza è difficile dargliela", risponde il presidente del
Coni, secondo il quale un primo cittadino di Roma "deve essere
un tecnico, fuori dai partiti politici e senza cambiali da
pagare". Il discorso va poi sul ministro dello Sport Luca Lotti:
"gli dico grazie, è una persona attenta e sensibile alle istanze
del nostro mondo. Se doveva dimettersi?No".
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