La sensibilità dei giovani sui
temi ecologici "decisamente maggiore rispetto a quella degli
adulti", la sempre maggiore incapacità di stupirsi e
meravigliarsi. Il Cardinal Gianfranco Ravasi invita a riflettere
sull'importanza del nostro rapporto con la natura e l'ecologia
nel giorno d'apertura di Pordenonelegge, la festa del libro e da
questa edizione anche della libertà, che s'inaugura stasera con
una conversazione sul tema 'In principio: creazione ed ecologia'
tenuta dal Cardinale. "Noi siamo stati formati soprattutto con
l'idea che questo patrimonio lo dobbiamo coltivare e quindi
sviluppare. Pensiamo che cosa sono riuscite a creare da questo
punto di vista la tecnica e la scienza. Noi però abbiamo perso
la capacità di stare insieme a questo mondo, di considerare un
po' la terra come sorella nella quale si deve vivere e
respirare. I giovani invece hanno tante volte un po' lo sguardo
di Gesù il quale non passa dall'alto delle menti, attraverso le
riflessioni, ma parte dai piedi delle persone che camminano nel
mondo e parla dei semi, dei pesci, della vita quotidiana proprio
come sentono i giovani che vivono questa realtà concretamente e
la vedono di volta in volta sempre più ferita" dice all'ANSA il
Cardinale Ravasi. C'è un contatto tra scienza e spiritualità?
"La spiritualità di sua natura non è decollare dalla realtà
verso cieli mitici e mistici. L'autentica spiritualità in tutte
le religioni è il rapporto o con il tempo o con lo spazio.
Quindi con realtà che sono concrete, create, finite. È per
questo motivo che è necessario che la vera spiritualità riesca
prima di tutto a trovare quell'alfabeto che Dio ha scritto
nell'interno della realtà creata, materiale e al tempo stesso
sia capace di comprendere che in questa realtà materiale c'è un
protagonista, che è pur sempre l'uomo consapevole di questa sua
funzione, il quale aiuta e fa sì che tutta questa realtà
acquisti un valore simbolico. Noi abbiamo perso la capacità di
comprendere il valore simbolico della realtà e quindi un valore
che va oltre le dimensioni cellulari, fisiche. In questo senso è
importante la spiritualità" sottolinea Ravasi. Tutti temi ai
quali Il Cardinale ha dedicato Il grande libro del creato.
Bibbia ed ecologia (San Paolo), uscito tre anni fa. "È
necessaria una riflessione non soltanto sulla scena del mondo
come fanno la scienza, la tecnologia, ma una interpretazione del
senso del mondo in cui siamo. È per questo che il contributo
della filosofia, della teologia, dell'arte e della poesia sono
importanti per capire che senso ha tutta questa realtà in cui
siamo immersi, che non è soltanto la nostra casa comune, cioè il
mondo, la terra, ma è anche quell'elemento sconcertante e
misterioso che è l'infinito cosmico". Perché è importante la
meraviglia? "Ai nostri giorni abbiamo perso la dimensione dello
stupore, anche perché indubbiamente è fondamentale il contributo
della scienza". Ma, spiega il Cardinal Ravasi, "la scienza
spiega il fenomeno, ciò che appare, che sta sulla superficie,
giustamente. Cerca infatti di trovare i meccanismi che regolano
questa realtà concreta. Dall'altra parte però non abbiamo solo
un canale di conoscenza che è quello della razionalità, della
scienza, abbiamo anche un canale di conoscenza che è quello
dell'amore, della spiritualità, dell'arte. Se vogliamo conoscere
bene il luogo in cui siamo abbiamo bisogno anche di usare quegli
altri canali di conoscenza che ci fanno meravigliare e quindi
scoprire il senso di tutto questo".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA