E' morto a 85 anni Roberto 'Bobby'
Hausbrandt, nipote di Hermann Hausbrandt, fondatore della
omonima industria del caffè triestina, divenuta marchio
internazionale tra fine '800 e inizio secolo scorso. Con Bobby
muore l'ultimo rampollo della famiglia che diede vita al
marchio. A renderlo noto è il quotidiano Il Piccolo che alla
vicenda della famiglia Hausbrandt dedica un ampio servizio.
Bobby ha sempre vissuto ed è sempre stato appassionato di
caffè, una attività che ha contrassegnato la sua famiglia fin da
quando il nonno, Hermann, polacco, costituì la ditta "H.
Hausbrandt". Era il 15 novembre 1892 e nel negozio di via
Machiavelli 6 Hermann vendeva un po' di tutto, tra cui caffè.
Settore questo nel quale si 'specializzò' pochi anni dopo
quando, nel 1905, aprì un nuovo negozio poco lontano, in piazza
Ponterosso, ancora più centrale. L'azienda a quel punto fu
proiettata in un mercato più ampio e il marchio divenne un nome
famoso per la produzione e la commercializzazione del caffè,
insieme con altre industrie, che hanno contribuito alla fortuna
della città.
Bobby ereditò l'azienda di famiglia dopo la seconda guerra
mondiale ma, in seguito a tensioni familiari, uscì dall'attività
nel 1977. Poco tempo dopo l'industria passò di mano e fu venduta
a un altro grande imprenditore del caffè, il veneto Martino
Zanetti. Ma il caffè non uscì mai dalla vita di Bobby, appunto:
nel 1981 fondò un nuovo marchio, Caffè Adler, assieme a Gino
Rizzoli, che già aveva lavorato in Hausbrandt. L'azienda è
attiva tutt'oggi e Bobby ne è stato alla guida fino al 2000.
Un uomo "con tantissimi interessi - lo ha definito la moglie,
Varsenia Anmahian, intervistata dal Piccolo - è stato ufficiale
degli alpini, amante delle camminate in Carso, della vela e
dell'ippica". I funerali verranno celebrati sabato alle 9 e 30
nella Chiesa luterana evangelica di largo Panfili, a Trieste.
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