"Quando un sistema penitenziario
comincia a fare acqua da tutte le parti, favorisce il formarsi
di una logica anti istituzionale contro il sistema, di tipo
terroristico. I terrorismi negli anni passati trovavano nelle
carceri la fonte primaria di aprovvigionamento di risorse
umane". E' il pericolo paventato in una intervista alla Tgr Fvg
di lingua italiana della Rai da Enrico Sbriglia, per circa venti
anni direttore del carcere del Coroneo di Trieste dove pochi
giorni fa si è verificata una rivolta.
Secondo Sbriglia, ex provveditore per il Triveneto, ora a
capo della Fsi, la Federazione sindacati che rappresenta la
dirigenza penitenziaria, "ha paura solo chi ha qualcosa da
perdere. Ma se uomini e donne in carcere vengono assaliti dalle
cimici, dove la temperatura ti strangola, ti manca l'ossigeno,
l'aria, dove dormi per terra, dove dovunque ti muovi senti
l'olezzo dell'urina", cosa dovrebbero aver paura di perdere, si
è chiesto, intervenendo ai microfoni della Tgr Fvg della Rai.
L'ex direttore dell'Ernesto Mari di Trieste ha auspicato in
questo senso un intervento del governo e del parlamento, proprio
per evitare che il pericolo terrorismo si manifesti realmente.
"Non è da immaginare come una sconfitta dello Stato trovare
soluzioni di sfogo", d'altronde "se lo sfogo non lo trova lo
Stato, ci sarà comunque: quello che è accaduto nel carcere di
Trieste ne è la perfetta prova", ha concluso.
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