"Siamo qui per celebrare la sua
vita in mezzo a noi, non la sua morte". Con queste parole don
Roberto ha cominciato la cerimonia funebre nel Duomo di Muggia
per Michele Tarlao, poliziotto e filantropo, morto il 6 luglio
scorso all'età di 61 anni, nella sua casa in seguito a un
malore.
Una vita - quella tratteggiata dal sacerdote, che lo
conosceva sin da quando era ancora bambino - caratterizzata da
generosità, altruismo, attenzione per i più fragili, prima
manifestata attraverso i principi di giustizia ed egualitarismo
in Polizia, poi nell'impegno civile e in quello filantropico.
"Grande grande grande, un grandissimo poliziotto e
altruista", così il Questore di Trieste, Pietro Ostuni, ha
definito Tarlao, con il quale ha lavorato a lungo, a Milano
prima e a Trieste poi, nel suo ricordo al termine della
cerimonia nel Duomo gremito di parenti e amici. "Di lui mi ha
sempre colpito la grande attenzione per i più deboli", ha
proseguito il Questore. Dopo Ostuni è intervenuta anche la
segretaria del Pd di Trieste, Maria Luisa Paglia, partito nel
quale Tarlao era responsabile del Forum sicurezza, e una
rappresentante del GOAP, Gruppo Operatrici Antiviolenza e
Progetti, di Trieste.
Tarlao, poliziotto protagonista di operazioni investigative
nazionali e internazionali contro la criminalità organizzata e
il traffico di droga, era in pensione da circa un anno. Tra le
ultime missioni, era stato impegnato per tre anni in Israele e
in Palestina in un progetto europeo di polizia. Una volta in
pensione, era stato nominato giudice onorario al Tribunale di
Trieste; in passato era stato a lungo sindacalista della Cgil.
Sposato da pochi anni, viveva tra Milano e Muggia. Da alcuni
anni era presidente della associazione Amici di Ndugu Zangu
Onlus, che da 28 anni gestisce in Kenya le attivita' della Ndugu
Zangu, ora Narrapu Community, di Oldonyiro in una remota area
della Contea di Isiolo, all'imbocco della Rift Valley, dove
vengono assistiti donne e bambini bisognosi. La Ndugu Zangu da
tempo collabora con Emergency nelle attivita' mediche e
terapeutiche e ospita una media di 80 bambini dei quali molti
cardiopatici che necessitano di continue cure e assistenza.
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