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Sindacati, non permetteremo distruzione di Poste Italiane

Sindacati, non permetteremo distruzione di Poste Italiane

Presidio il 24/5. A rischio occupazione dei 2.300 dipendenti Fvg

TRIESTE, 21 maggio 2024, 12:46

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Non permetteremo al governo di distruggere poste italiane!" Lo scrivono in una nota le Segreterie di SLP CISL, SLC CGIL, UILPOSTE e FAILP CISAL del Friuli Venezia Giulia, con le rispettive Segreterie nazionali, che hanno annunciato un presidio il 24 maggio prossimo dalle ore 10 davanti alla sede della Prefettura di Trieste per "manifestare la netta contrarietà rispetto all'ipotesi di cessione di ulteriori quote di Poste Italiane".
    I sindacati sono "convinti che la decisione del Governo di privatizzare la più grande azienda di servizi del Paese, oltre che rappresentare una operazione strategicamente ed economicamente poco illuminata, rinunciando definitivamente ad un asset strategico ed alle importanti cedole che Poste Italiane ogni anno riconosce allo Stato in quanto proprietario, compromette la funzione sociale caratteristica di Poste Italiane e, soprattutto, la tenuta occupazionale del più grande Datore di Lavoro del nostro Paese". La privatizzazione "nonostante i tentativi di mistificazione degli esponenti di Governo, mette fortemente a rischio anche l'occupazione dei circa 2.300 dipendenti del Fvg con pesanti ricadute sociali ed impatti rilevanti sul piano dell'economia regionale" così come accaduto in "tutte le fallimentari esperienze di privatizzazione avviate dai diversi Governi a partire dal 1992". Poste Italiane grazie al "grande sacrificio dei lavoratori e grazie ad un Sindacato illuminato, si è radicalmente trasformata da un 'carrozzone pubblico' ad una realtà straordinariamente solida economicamente che ha chiuso il primo trimestre dell'anno con ricavi pari a tre miliardi di euro e con trend in crescita in tutti i settori". I sindacati ricordano che l'a.d. Matteo del Fante "si è impegnato con il 'progetto polis' con oltre 200 sindaci del Fvg a tenere aperti gli Uffici Postali anche nei comuni con meno di 15 mila abitanti".
    Negli scorsi giorni si sono svolte assemblee in regione e i lavoratori hanno espresso "forte preoccupazione per loro lavoratori e le loro famiglie". Dopo incontri con esponenti politici, associazioni, il Presidente dell'ANCI regionale Dorino Favot e il Governatore Fedriga, "chiederemo anche al Prefetto di Trieste di ascoltare le nostre ragioni".
   

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