"Non permetteremo al governo di
distruggere poste italiane!" Lo scrivono in una nota le
Segreterie di SLP CISL, SLC CGIL, UILPOSTE e FAILP CISAL del
Friuli Venezia Giulia, con le rispettive Segreterie nazionali,
che hanno annunciato un presidio il 24 maggio prossimo dalle ore
10 davanti alla sede della Prefettura di Trieste per
"manifestare la netta contrarietà rispetto all'ipotesi di
cessione di ulteriori quote di Poste Italiane".
I sindacati sono "convinti che la decisione del Governo di
privatizzare la più grande azienda di servizi del Paese, oltre
che rappresentare una operazione strategicamente ed
economicamente poco illuminata, rinunciando definitivamente ad
un asset strategico ed alle importanti cedole che Poste Italiane
ogni anno riconosce allo Stato in quanto proprietario,
compromette la funzione sociale caratteristica di Poste Italiane
e, soprattutto, la tenuta occupazionale del più grande Datore di
Lavoro del nostro Paese". La privatizzazione "nonostante i
tentativi di mistificazione degli esponenti di Governo, mette
fortemente a rischio anche l'occupazione dei circa 2.300
dipendenti del Fvg con pesanti ricadute sociali ed impatti
rilevanti sul piano dell'economia regionale" così come accaduto
in "tutte le fallimentari esperienze di privatizzazione avviate
dai diversi Governi a partire dal 1992". Poste Italiane grazie
al "grande sacrificio dei lavoratori e grazie ad un Sindacato
illuminato, si è radicalmente trasformata da un 'carrozzone
pubblico' ad una realtà straordinariamente solida economicamente
che ha chiuso il primo trimestre dell'anno con ricavi pari a tre
miliardi di euro e con trend in crescita in tutti i settori". I
sindacati ricordano che l'a.d. Matteo del Fante "si è impegnato
con il 'progetto polis' con oltre 200 sindaci del Fvg a tenere
aperti gli Uffici Postali anche nei comuni con meno di 15 mila
abitanti".
Negli scorsi giorni si sono svolte assemblee in regione e i
lavoratori hanno espresso "forte preoccupazione per loro
lavoratori e le loro famiglie". Dopo incontri con esponenti
politici, associazioni, il Presidente dell'ANCI regionale Dorino
Favot e il Governatore Fedriga, "chiederemo anche al Prefetto di
Trieste di ascoltare le nostre ragioni".
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