"Il presidente della Serbia
(Aleksandar Vucic, ndr) è assetato di potere e cerca di trovare
qualcuno di forte per proteggere la sua incompetenza, la sua
ideologia del sangue e della terra, così segue i russi, ed è
anche interessato per questo ad avere i cinesi come amici, visto
che non è in grado nemmeno di risolvere i problemi di base, né
di assumersi le responsabilità per gli eventi in Bosnia o in
Kosovo". Così lo scrittore bosniaco Damir Ovcina, autore di
"Preghiera nell'assedio" (Keller editore), finalista del Premio
Terzani 2024 e oggi tra i protagonisti del festival
vicino/lontano, ha commentato per l'ANSA la visita di Xi Jinping
oggi a Belgrado.
Ovcina, testimone dell'assedio di Sarajevo e che interverrà
al dialogo in programma domani, dedicato a "Popoli sotto
assedio", con Domenico Quirico, inviato di guerra e Premio
Terzani 2018 e la giornalista e storica Paola Caridi, si è
soffermato sull'assedio a Gaza, tracciando similitudini con
quello di Sarajevo, durato dal 1992 al 1996. "All'epoca
dell'assedio di Sarajevo, fu facile per una certa propaganda far
credere ai decisori in Occidente che l'intero problema fosse
tribale e balcanico - ha detto Ovcina - ma non era così, e
nessuno intuì la profonda influenza russa dietro le quinte, così
si sostenne Milošević". L'idea di base "per noi qui avrebbe
dovuto essere che, benché qualcuno avrebbe potuto aiutarci,
dovevamo risolvere gli assedi con i nostri sforzi e le nostre
mani, se non con le armi occidentali".
"Nessuno risolverà i nostri problemi, né quelli dei
palestinesi, né di nessun altro - ha indicato lo scrittore - non
così onestamente almeno, né così rapidamente. Quindi, almeno
per quanto ci riguarda avremmo dovuto risolverli da soli, con
una preparazione intelligente e dedicata e poi con l'azione. Ma
non è facile essere sottoposti a un'enorme pressione e mantenere
menti pulite e concetti di società libera come idee guida - ha
concluso - tuttavia è proprio questo l'obiettivo: se si vuole un
esercito capace, c'è bisogno di persone capaci e questo richiede
menti aperte".
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