"Dobbiamo eliminare la paura, tante
volte sulla carta parti sconfitto, ma te la giochi con chiunque
con l'atteggiamento giusto. Per risolvere questa situazione,
dobbiamo fare qualcosa in più. Abbiamo lavorato tantissimo sulla
fase di possesso e ci vuole un po' di personalità in più.
Preferisco giocatori che vanno in appoggio al compagno, per
cercare il passaggio, ma questo non vuol dire che
improvvisamente diventeremo il Barcellona, ma neanche che se un
mio compagno ha la palla mi giro dall'altra parte". Lo ha detto
l'allenatore dell'Udinese, Fabio Cannavaro, in conferenza
stampa, presentando la sfida con il Napoli di lunedì sera, un
match che per il tecnico ha tanti significati, viste le sue
origini e il suo passato.
"Sono napoletano e tifoso del Napoli, giocarci contro è
qualcosa di molto emozionante, però abbiamo un obiettivo
importante come Udinese. Per questa partita devo pensare a
essere lucido e a quello che è il meglio per i bianconeri. Anche
lo staff è costituito da tanti napoletani, ma tutti pensano solo
al bene della nostra squadra".
Tornando all'atteggiamento, il tecnico ha ricordato che
"dovremo essere bravi a continuare ad avere le distanze giuste
tra i reparti avendo un'attenzione superiore rispetto a quella
avuta a Bologna in entrambe le fasi. Abbiamo le possibilità per
fargli male - ha assicurato il neo mister dell'Udinese -.
Sappiamo che Brenner ha qualche minuto in più, mentre Davis è un
giocatore straordinario che però va gestito. Ci sono delle
partite nelle partite in cui devi trovare una soluzione. A
Bologna ho visto uno spirito importante ed è quello che ci
serve. Il Napoli vi garantisco che, rispetto al Bologna, è una
squadra che ha, non solo a livello individuale, ma anche di
squadra valori importanti. Assieme all'Inter sono le squadre che
quando le affronti puoi vedere qualcosa di diverso. Sono bravi
con e senza palla e adesso hanno ritrovato organizzazione
nell'andare a pressare gli avversari".
"Il gioco che hanno loro ti porta a essere basso - ha
proseguito l'analisi -. Sto cercando di fare capire ai ragazzi
di accorciare gli spazi con l'avversario e alzare la difesa
perché a volte scivolando e basta poi ti ritrovi in braccio al
portiere. Dobbiamo andare a pressare nella metà campo avversaria
senza paura".
L'allenatore non pensa alle concorrenti dirette per la lotta
salvezza, di cui, lunedì sera, conoscerà già tutti i risultati:
"Devo pensare al mio. Al di là di chi scenderà in campo, abbiamo
un obiettivo. Non ci devono essere paragoni sull'aspetto delle
motivazioni. Dobbiamo avere più stimoli di loro perché dal punto
di vista tecnico è chiaro che gli azzurri sono superiori".
In chiusura il mister ha affrontato anche il tema della
sfortuna, dopo i tanti punti persi nel recupero, tra reti subite
e pali colpiti: "La cattiva e la buona sorte te la devi chiamare
da solo perché non è che ti arrivano. Il Bologna ha sbagliato
perché lo abbiamo portato noi a sbagliare. Dobbiamo migliorare
anche quando andiamo di testa, spesso ho visto i giocatori che
andavano tanto per andarci".
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