Il 99% delle donne che riceve una
diagnosi di cancro al seno in fase iniziale (stadio I) guarisce
dalla malattia. Lo stesso vale per il 92% delle persone che
scopre un tumore del colon-retto in stadio I. A confermare
l'importanza della diagnosi precoce in oncologia è lo studio
italiano pubblicato sull'International Journal of Cancer, che,
inoltre, aggiunge un ulteriore tassello: quanto più la diagnosi
è tempestiva, tanto più in fretta il paziente può dirsi guarito.
Lo studio, coordinato dal Centro di Riferimento Oncologico
di Aviano Irccs e dall'Azienda Zero della Regione Veneto, ha
analizzato i dati di 31 registri tumori italiani concentrandosi
sui due tumori più frequenti in Italia: quello della mammella e
quello del colon-retto.
"Dallo studio è emerso che, al momento della diagnosi, la
probabilità di guarire delle donne con tumori della mammella
passa dal 99% per le diagnosi fatte al primo stadio (che
rappresentano oltre la metà delle diagnosi) al 36% quando la
malattia si presenta in stadi più avanzati (circa il 10% delle
pazienti)", dice Luigino Dal Maso, dirigente statistico
dell'Epidemiologia oncologica del Centro di Riferimento
Oncologico e coordinatore dello studio. Per il cancro del
colon-retto si passa dal 92% di probabilità di guarigione allo
stadio I al 34% se la diagnosi arriva nello stadio III o IV.
Altro elemento indagato dallo studio è quanto tempo deve
passare dal momento della diagnosi prima che il rischio di
morire per il tumore diventi trascurabile. In media servono in
media circa 10 anni, ma con grandi differenze a seconda dell'età
e dello stadio alla diagnosi. In particolare, se la diagnosi
avviene in stadio I (e per il seno anche in stadio II) per la
guarigione è sufficiente un anno. Attenzione, però, avverte
Silvia Francisci, ricercatrice dell'Istituto Superiore di Sanità
tra le autrici dello studio, questo "non va inteso come un tempo
che, una volta raggiunto, non necessiti più di sorveglianza o
raccomandazioni suggerite dai medici curanti".
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