"Dietro all'emergenza infortuni
non c'è soltanto il mancato rispetto delle leggi sulla
sicurezza, ma anche la precarietà del lavoro, le carenze nella
prevenzione e nella vigilanza". Lo ha detto il segretario
regionale della Cgil Fvg, Michele Piga, concludendo il presidio
dei lavoratori, oggi a Udine, sotto la sede della Regione, in
concomitanza con lo sciopero proclamato da Cgil e Uil.
Riferendosi alla Regione, Piga ha aggiunto: "È da troppo
tempo che sulle politiche sanitarie l'assessore rifiuta il
confronto con il sindacato. Confrontarsi con i lavoratori e le
parti sociali è un'esigenza fondamentale di democrazia e
trasparenza: un'esigenza fondamentale per la tutela della sanità
pubblica, sempre più in difficoltà, ma anche per mettere in
piedi un'efficace rete di vigilanza e prevenzione degli
infortuni sul lavoro". Sotto accusa, spiega una nota del
sindacato, le carenze di organico. Tra i temi affrontati durante
il presidio anche la sicurezza, la precarietà, il dumping
contrattuale, le politiche industriali, la pressione fiscale su
salari e pensioni, la crisi del sistema sanitario e della
previdenza.
Quanto alle percentuali di adesione, "la mattinata di oggi -
riporta la nota - nelle ore interessate dallo sciopero, ha visto
adesioni significative soprattutto nelle medie e grandi aziende.
I primi dati vedono punte di adesione, tra gli operai, dell'80%
alla Nidec di Monfalcone, del 60% alla Siat (Osoppo, gruppo
Pittini), del 70% alla De Longhi (Moimacco) e alla Lmc (Bagnaria
Arsa), del 60% alla Faber (Cividale), del 50% alla Modine
(Pocenia) e alla Freud (Fagagna, Pavia di Udine, Colloredo,
Martignacco)".
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