Quantificare in maniera
scientifica, con indicatori precisi, la sostenibilità per dare
una mano alla società civile e alle imprese nella transizione
verso un mondo più sostenibile per attenuare l'impatto ormai
inevitabile del cambiamento climatico. Questo è l'obiettivo di
The Laboratory on Quantative Sustainability (Tlqs) e i primi
risultati di questo lavoro sono stati raccolti in un volume
'Quantitative Sustainability' edito da Springer e presentato
oggi a una conferenza a Palazzo Gopcevich a Trieste.
La sfida, come ha sintetizzato Nicola Casagli, presidente
dell'istituto nazionale di Oceanografia e geofisica sperimentale
(Ogs) e uno degli editor del volume è quello di "misurare
l'immisurabile", utilizzando sia la scienza dei sistemi
complessi, sia le scienze umane. L'Ogs è uno dei promotori,
assieme alla Fondazione internazionale Trieste per il progresso
e la libertà della scienza (Fit) del Laboratorio di
sostenibilità, che ormai conta "150 associate e 7 gruppi di
ricerca" che si occupano a fare previsioni a lungo e medio
termine sulla salute del pianeta grazie a un finanziamento del
ministero dell'Università e della ricerca, come ha spiegato
Stefano Fantoni, presidente di Fit. A testimonianza dell'impegno
nei confronti della società civile partecipano a Tlqs, oltre
alle istituzioni universitarie e di ricerca del Fvg (come Ictp,
Università di Trieste, Udine, Sissa) e nazionali (Inaf) anche
imprese come illycaffè e enti come l'Autorità portuale di
Trieste.
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