/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

La sindaca di Monfalcone posta sotto protezione

La sindaca di Monfalcone posta sotto protezione

Dopo valutazioni in merito ai rischi per la sua incolumità

TRIESTE, 01 marzo 2024, 11:12

Redazione ANSA

ANSACheck
La sindaca di Monfalcone posta sotto protezione -     RIPRODUZIONE RISERVATA
La sindaca di Monfalcone posta sotto protezione - RIPRODUZIONE RISERVATA

La sindaca di Monfalcone posta sotto protezione - RIPRODUZIONE RISERVATA

La sindaca di Monfalcone (Gorizia) Anna Maria Cisint è stata posta sotto protezione dopo una serie di valutazioni in merito ai rischi che corre per la sua incolumità.   E' quanto apprende l'ANSA.

La sindaca leghista   ha ricevuto minacce di morte via social. Lo ha reso noto lei stessa mettendo in relazione queste con i provvedimenti amministrativi varati alcune settimane fa, che disponevano la chiusura di alcune moschee che, secondo la Cisint, erano abusive. Non un attacco alla libertà di culto, ha sempre sostenuto la sindaca ma il divieto di usare locali con destinazione diversa da quelle per le quali venivano utilizzati: Lì "non si può più pregare, non sono centri di culto, non sono moschee". E si era appellata alla "civiltà e al rispetto dell'ordine pubblico e della legalità".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza