Una cinquantina di persone hanno
protestato davanti alla Prefettura contro gli infortuni e i
morti sul lavoro nell'ambito di una manifestazione organizzata
da Cgil e Uil.
I manifestanti hanno esposto, a terra, un grande striscione
con la scritta "Le morti sul lavoro non sono mai per caso" e
sistemato una serie di caschi colorati. Molte sono anche le
bandiere delle sigle sindacali, nutrita in particolare la
delegazione dei sindacalisti del settore Edilizia e
Metalmeccanica (Fillea-Cgil, Feneal-Uil, Fiom e Uilm).
Una delegazione dei sindacati dovrebbe essere ricevuta dal
prefetto, Pietro Signoriello.
Per il segretario di Fiom-Cgil Trieste, Marco Relli, "non può
più continuare la tragica conta quotidiana di infortuni e
morti". Una parte della responsabilità dei tanti incidenti,
secondo Massimo Minen, segretario Fvg della Feneal Uil, è data
dalle "varie forme di contratti applicati nei cantieri, la
catena di appalti che rendono difficili i controlli peraltro
troppo scarsi, e l'insufficienza della formazione sulla
sicurezza". Massimo Marega, segretario generale Fillea-Cgil del
Fvg, ha sottolineato un altro aspetto: "Spesso anche se la
formazione avviene secondo le norme di legge, viene
somministrata a lavoratori stranieri con scarsa comprensione
della lingua italiana e dunque non è efficace".
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