Il Giorno del ricordo è stato
celebrato questa mattina dal Consiglio regionale del Friuli
Venezia Giulia, in apertura dei lavori d'aula.
Il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, auspicando
una pace tra i popoli, ha sottolineato che questa "non può
essere costruita sulla base di menzogne e silenzi, ma soltanto
sulla base della verità, anche se drammatica. E in quest'ottica
- ha aggiunto - credo sia fondamentale dire con fermezza che le
persecuzioni perpetrate dai comunisti titini ai danni di
italiani innocenti non possono trovare negazione né
giustificazione da parte di studiosi o pseudostudiosi che ne
riducono la portata. È stato un regime sanguinario che voleva
fare pulizia etnica e colpiva anche gli oppositori politici
sloveni e croati".
Mauro Bordin, presidente dell'assemblea legislativa Fvg, ha
ricordato i vent'anni dalla legge che ha istituito il Giorno del
ricordo, una legge, ha detto, "pensata per onorare le vittime
delle Foibe e più in generale per riflettere sulla tragedia
dell'esodo da Istria, Fiume e Dalmazia, una delle pagine più
tristi della storia del Dopoguerra. A rendere l'emozione così
forte, anche a decenni di distanza è il fatto che si tratta di
una tragedia troppo a lungo dimenticata".
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