"Dopo la vittoria sulla Juventus,
siamo positivi ed euforici, come ci ha definito Ranieri. Ma
anche umili. Abbiamo fatto qualcosa di straordinario, ma è
niente se usciamo con un pugno di mosche dopo la partita di
domani. Vincere è un'abitudine e dobbiamo imparare a farlo,
domani sarà importante uscire con punti, che sia uno o tre.
Dipenderà dall'atteggiamento dei ragazzi ma sono sicuro che
avranno il piglio giusto". Lo ha affermato Gabriele Cioffi alla
vigilia della sfida salvezza casalinga tra la sua Udinese e il
Cagliari.
"Sicuramente dobbiamo migliorare la fase di possesso - ha
aggiunto - con il Cagliari lo avremo, ma penso si sia visto
molto anche contro il Monza, dove abbiamo fatto noi il gioco. Il
battere le grandi e non le piccole non ha una spiegazione: i
dati dicono che siamo la squadra con meno possesso, ma tutte le
partite hanno avuto letture diverse, pur con un atteggiamento
simile". Quanto all'infermeria, capitan Pereyra non recupera, ma
c'è abbondanza sulle fasce con Ferreira, Ehizibue ed Ebosele a
contendersi una maglia sulla destra e Zemura favorito su Kamara
a sinistra. Per l'attacco, "Davis 15 o 20 minuti potrebbe averli
nelle gambe - prevede Cioffi - Per Deulofeu e Bijol invece sono
tempi un po' più lunghi, non certo un paio di settimane".
Parole al miele per Giannetti - "è stata una scintilla, ha
tanta esperienza, ti dà consapevolezza" - e soprattutto per
Samardzic: "Con la Juventus ha fatto la sua miglior partita in
fase difensiva ma credo che abbia toppato solo contro l'Inter,
nelle altre si è applicato molto con grande sacrificio. Con la
Juventus ha avuto una resilienza mentale altissima, che per un
giocatore con il suo talento è inaspettata, ma so che lui lo può
fare e deve dimostrare di continuare a farlo. Il Samardzic però
visto da fine mercato ha avuto un atteggiamento encomiabile, è
importante ma come è importante Payero, che sta trovando meno
spazio, e pure Zarraga, che sta giocando pochissimo ma che in
allenamento è un martello".
Passaggio finale su Thauvin: "Da metà ottobre è sempre stato
un riferimento per me e per la squadra, so che con me dal primo
giorno è andato forte, ha sempre aspettato il suo momento, ora
non fatico a dire che è uno dei nostri leader silenti, un
trascinatore di gioco e di calcio".
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