Le grandi religioni abramitiche,
Ebraismo, Cristianesimo e Islam, si confrontano sul tema biblico
"Abramo padre nella fede", e per verificare se sia possibile
avviare un percorso di pace in uno scenario di conflitti e
tensioni internazionali, dal Medio Oriente all'Ucraina, ad altre
parti del mondo. A organizzare l'evento è stato il Servizio
diocesano per l'ecumenismo, il dialogo interreligioso e le sette
dell'Arcidiocesi di Udine.
"Il patriarca Abramo è presente nelle radici di tutte le tre
grandi religioni: il tema dell'incontro, quindi, lo abbiamo
individuato assieme" ha spiegato il diacono Marco Soranzo,
responsabile del Servizio diocesano.
"In Abramo, che è il nostro comune antenato - ha detto suor
Rosangela Lamanna, docente all' istituto di Scienze religiose
"Santi Ermagora e Fortunato" - è come se ci ritrovassimo tutti
nella stessa 'barca' di fratelli, e finché non ci riconosceremo
come fratelli, figli dello stesso Dio - ha aggiunto - non ci può
essere la pace. Dunque serve tornare alle origini e partire da
ciò che ci unisce, come Abramo".
"E' importante capire questa comune origine - ha convenuto
Eliahu Alexander Meloni, rabbino capo della comunità ebraica di
Trieste e del Fvg - ma va detto che Abramo è percepito ancora
diversamente dalle tre fedi, dunque bisogna confrontarsi e
lavorare per capirsi l'un l'altro. Solo accettando le differenze
e la sensibilità del diverso e considerarndola una ricchezza -
ha concluso - possiamo essere in grado di parlare di pace".
Secondo Fatima Tizbibt, rappresentante delle comunità
islamiche di Udine e portavoce del Centro misericordia e
solidarietà, "la figura di Abramo è simbolica e per l'Islam è
un'icona, dove possiamo andare a trovare punti di comunione e
unione che possono aiutarci a risolvere i drammi che il mondo
sta vivendo, attanagliato dalla crisi di quei valori fondanti
che ci portano innanzitutto a riconoscere la nostra umanità".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA