"È stato sconvolgente, se ieri non
fosse stata la mia giornata libera avrei potuto essere anch'io
tra le persone che per salvarsi si sono attaccate al cornicione
dell'edificio. Una persona è morta perché è caduta da lì". E' il
racconto che una professoressa italiana, Chiara Mengozzi, di
Palmanova (Udine), ha fatto al quotidiano friulano Messaggero
Veneto, riferendosi alla strage all'Università Karlova di Praga.
Mengozzi ha vissuto al telefono i momenti di trepidazione
causati dalla furia omicida di David Kozak, cercando di
mantenere calmi i colleghi rifugiati nelle aule e nelle
biblioteche. Professoressa di Italianistica, Mengozzi, 42 anni,
da una decina d'anni vive a Praga, "città dove non mi sono mai
sentita insicura". Mengozzi, ha riferito al Messaggero Veneto,
lavora "al quarto piano dello stesso edificio della sparatoria,
se non fosse stato che il giovedì non insegno sarei stata
anch'io lì. I miei colleghi barricati nelle aule mi hanno
contattata subito, ho trascorso la giornata al telefono".
Tempestata di telefonate da parenti e amici, la professoressa
per tranquillizzare tutti ha scritto un post su Facebook: "Sto
bene, non sono al college".
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