Nel 3/o trimestre del 2023, la
manifattura in Provincia di Udine ha registrato una contrazione
"che è solo in parte riferibile alle dinamiche della pausa
estiva, e sul peggioramento del quadro produttivo pesano la
stretta monetaria in atto e la debolezza della domanda interna
ed europea". E' quanto evidenzia Confindustria Udine commentando
gli ultimi dati del suo Ufficio Studi, resi noti oggi dalla
stessa associazione. Nel dettaglio, nel 3/o trimestre 2023 la
produzione industriale in provincia di Udine è scesa del 7,7%
rispetto allo stesso periodo del 2022 e del 9% rispetto ai tre
mesi precedenti. Con il calo della produzione l'utilizzo degli
impianti produttivi scende al 73,5% dal 78,1% del 1/o semestre.
Tra gli altri dati, l'ulteriore deterioramento delle
aspettative delle imprese e gli ordinativi, con un calo su base
tendenziale rispettivamente dell'8,1% e del 9,7%, nel confronto
con il 2/o trimestre dell'anno. Il calo dell'attività produttiva
industriale, al momento, riferisce ancora Confindustria Udine,
"non produce effetti sull'occupazione che rimane ampiamente
stabile".
Analizzando la variazione rispetto allo stesso trimestre del
2022 per i diversi settori, si registra una flessione minore
nella meccanica (-1,1%) e nell'alimentare (-2,3%), mentre
presentano più criticità la siderurgia (-11,2%), il legno arredo
(-7,2%), la carta (-15%), pelli e cuoio (-18%), i materiali da
costruzione (-24%). Tra i fattori negativi, sottolineano gli
industriali, "la modesta domanda estera, in primis della
Germania, primo partner, e l'inasprimento delle condizioni di
finanziamento, che inducono a ridurre gli investimenti e i
consumi". Prosegue, invece, la decelerazione del tasso di
inflazione, che ad ottobre non incorpora più il brusco rialzo
dei prezzi energetici dello scorso anno, scendendo sotto il 2%.
"Nonostante questo scenario - evidenzia l'associazione degli
industriali friulani - è consigliabile continuare ad investire",
per essere "pronti a cogliere le opportunità che si
presenteranno nei prossimi mesi dalla transizione green e
digitale". Sul Pnrr, Confindustria Udine annota che "gli impatti
del Pnrr sono stati diluiti nel tempo, ma la prevista
accelerazione dipenderà anche dal risultato delle negoziazioni
con l'Europa sul debito italiano".
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