"C'è una disparità nella scienza.
Soltanto il 30 per cento degli scienziati nel mondo è costituito
da donne, non sembra gravissimo invece lo è. E soltanto la
discriminazione è la ragione di questo fenomeno, visto che la
capacità tra uomini e donne è uguale". Ne è convinta Tonya
Blowers, coordinatrice di Organization for Women in Science for
the Developing (Owsd, Unesco), intervenuta oggi a 'Where are the
women in science?', incontro organizzato dall'Ictp, l'Istituto
di fisica teorica Abdus Salam di Trieste.
Per Blowers "c'è ancora tanto da fare e bisogna includere le
donne: più opinioni diverse ci sono, più la scienza è precisa".
Owsd ha "sviluppato programmi per donne che vengono da Paesi in
via di sviluppo ma molto poveri: possono andare a studiare non
in Europa ma in centri di eccellenza di altri Paesi in via di
sviluppo, in modo da favorire la circolazione di cervelli in
questi ambiti". Ma per annullare la disparità di genere "ci
vuole tempo".
Per Sandro Scandolo, capo della ricerca all'Ictp, quello
della disparità è "un problema degli uomini: sono loro che hanno
il potere, nella scienza il 90 per cento delle posizioni apicali
è occupato da uomini, quindi loro possono cambiare le cose.
Devono lasciare il posto quando c'è bisogno e devono
identificare il talento e dare ad esso un'opportunità. Quando si
fa reclutamento apicale, si cerchi il talento femminile, non ci
si limiti a dire 'venga e vinca il migliore', ma occorre
stimolare le donne, interessarle a venire". Dunque quote rosa?
"Io sono a favore, per un periodo limitato, l'abbrivio".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA