Cimolai, impresa specializzata nella
realizzazione e installazione di grandi opere in acciaio, ha
ottenuto dal tribunale di Trieste il congelamento temporaneo di
circa 100 milioni di euro di garanzie collaterali legate ai
derivati che la società avrebbe dovuto pagare ai creditori. Lo
riporta Bloomberg, citando documenti legali e una "persona
informata sulla vicenda". E' un nuovo passo nella battaglia
legale che Cimolai ha ingaggiato con società finanziarie che
l'hanno assistita in operazioni di derivati che, a suo dire, non
avevano alcun "senso razionale" e le sono costate centinaia di
milioni.
Il broker britannico JB Drax Honore è collegato a 81 milioni
dei 100 "congelati", rende noto Bloomberg, mentre i restanti
19,6 sono ascrivibili ad altre sei società. L'azienda "ha
stipulato un ampio portafoglio di strumenti derivati con banche
e broker, tra cui NatWest Group Plc e Deutsche Bank AG" e "le
perdite totali registrate finora dal gruppo ammontano a circa
300 milioni". "Abbiamo agito del tutto correttamente e
respingiamo qualsiasi suggerimento contrario", ha dichiarato un
portavoce di JB Drax, citato da Bloomberg. Nelle ultime
settimane, riferisce l'agenzia, "diverse società a Londra hanno
intentato causa a Cimolai, tra cui Deutsche Bank, Natixis SA e
Morgan Stanley".
L'azienda afferma di essere stata "pesantemente" ostacolata
dai derivati. "Molti contratti non sono semplicemente di natura
speculativa, sono scommesse asimmetriche progettate solo per il
guadagno del venditore", spiega Cimolai. Bloomberg riferisce che
"il giudice ha fissato un'udienza per il 13 dicembre",
concedendo tempo "al gruppo Cimolai fino al 20 dicembre per
presentare un piano di ristrutturazione".
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