"Siamo tutti contro la guerra ma
questo non significa che dobbiamo evitare di inviare le armi a
chi deve difendersi". Ne è convinta Paola Del Din, medaglia
d'oro al valor militare, che, 99 anni ad agosto, analizza la
guerra in Ucraina in una intervista rilasciata al Messaggero
Veneto.
Del Din, nota per l'attivismo durante la Resistenza, e che
non manca mai a una celebrazione o commemorazione che faccia
riferimento alla seconda Guerra mondiale, specifica meglio il
suo pensiero: "Se i militari devono fare la guerra bisogna
armarli", pur evitando polemiche con l'Anpi, associazione nella
quale avverte la presenza "ancora di una vena politica, devono
avere qualche problema interno sul quale non voglio entrare
anche perché ora, rispetto al passato, sono più equilibrati".
L'anziana partigiana, al contrario, è convinta "che le
sanzioni non siano sufficienti per bloccare la Russia". Dunque,
"i militari devono lottare come lottano i cuochi per far
funzionare la cucina. Se poi uno lo fa volentieri mentre altri
lo ritengono sgradevole questo è un altro discorso". Il suo
intervento al quotidiano friulano è lapidario: "A forza di
cedere perché a uno piace il rosso e ad altri il verde non si
accontenta nessuno". Pace e armi non sono in contraddizione per
la Del Din: "Anche in passato abbiamo lottato contro la guerra,
ma questo non significa che se uno Stato viene attaccato non
debba difendersi". E intanto, si prepara alla Festa della
Liberazione.
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