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Sparatoria Questura: Fervicredo, volontà Meran solo scemata

Sparatoria Questura: Fervicredo, volontà Meran solo scemata

Secondo consulente parte civile capacità non era abolita

TRIESTE, 05 aprile 2022, 18:35

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La capacità di volere di Alejandro Augusto Stephan Meran Meran, nell'azione che il 4 ottobre 2019 lo portò a uccidere due poliziotti e a ferirne altri nella Questura di Trieste, non era abolita ma unicamente scemata. A sostenerlo è il prof. Luigi Lucchetti, consulente della parte civile Fervicredo, l'associazione feriti e vittime della criminalità e del dovere, basandosi su vari elementi comportamentali.
    La risposta alla domanda se Meran era capace di volere in quel momento secondo Lucchetti, infatti, "non può provenire unicamente dalla diagnosi psichiatrica ma, come recita il codice penale, dalla valutazione del suo stato mentale al momento dei fatti" e "l'unico dato oggettivo che permette di ricostruirlo è il comportamento messo in atto in quei frangenti". Un comportamento che per il perito "dimostra chiaramente, attraverso la constatazione della lucida pianificazione e del coerente sviluppo dell'azione, la piena capacità di intendere" del giovane.
    Il consulente fa l'esempio "più evidente", cioè "nel momento in cui viene ferito - tra l'altro non gravemente - se le sue opzioni di scelta fossero state completamente condizionate dal delirio assoluto che i poliziotti volessero ucciderlo, avendo in quel momento ancora a disposizione un'arma completamente carica avrebbe dovuto combattere fino alla morte o suicidarsi, non certo consegnarsi ai suoi boia". Invece, "appena colpito, si è immediatamente arreso chiedendo ai poliziotti con cui aveva ingaggiato un conflitto a fuoco all'esterno della Questura di non sparare".
   

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