(ANSA) - TRIESTE, 04 APR - "Il nostro obiettivo è evitare il
radicamento delle mafie" in Friuli Venezia Giulia, "dove non
hanno mai attecchito e dove le grandi operazioni si sono
limitate a colpire insediamenti transitori per soggetti che
stavano svolgendo traffici transfrontalieri". L'obiettivo è
dunque "colpire ciò che c'è in questo momento di
microcriminalità organizzata, i traffici che si svolgono da qui
alla frontiera ed evitare che anche qui ci sia un radicamento
che poi diventa difficile estirpare". Lo ha detto il direttore
della Direzione investigativa antimafia, Maurizio Vallone, oggi
a Trieste, in occasione del convegno "Criminalità
Transfrontaliera. Cooperazione di Polizia e Giudiziaria",
promosso nell'ambito delle celebrazione del 30/o anniversario
della Dia.
Sul territorio "l'attenzione è alta", ha aggiunto il prefetto
di Trieste, Annunziato Vardè. "Trieste è un'importante e storica
città di frontiera, che deve fare i conti con la criminalità
straniera. E' più che mai necessario in questo contesto
realizzare e sviluppare varie forme di collaborazione con
analoghi uffici giudiziari e di polizia di Austria e Slovenia
per mettere a punto efficaci sinergie di contrasto con la
criminalità anche organizzata che si annida all'estero e tenta
di infiltrarsi contando di restare impunita in considerazione
della complessità del diritto penale internazionale".
"Oggi - ha ricordato ancora Vallone - le mafie tentano di
inserirsi nel settore economico, negli appalti, avvicinano gli
imprenditori che sono in difficoltà a causa della crisi
pandemica, e adesso anche a causa della guerra in Ucraina, e
cercano di attirarli" con disponibilità di liquidità. "Ma gli
imprenditori devono sapere che quando cedono alle lusinghe della
mafia è un cappio che si mettono al collo". (ANSA).
Mafia: Vallone, casi transfrontaliera in Fvg, contrastarla
Prefetto Trieste, attenzione alta, lavorare con Austria-Slovenia
