Nel periodo gennaio-settembre 2020
l'export in Friuli Venezia Giulia ha registrato una flessione
pari al -6,1% (652 milioni di euro in meno, passando da 10,7 a
10,1 miliardi), contro una media nazionale del -12,5%. Solo
Molise (+31,4%) e Liguria (+1,1%) presentano incrementi, tutte
le altre regioni evidenziano diminuzioni più accentuate rispetto
a quella del Fvg. Lo rileva il ricercatore dell'Ires Fvg,
Alessandro Russo, che ha rielaborato dati Istat.
Secondo il report, in Fvg l'export cresce solo in provincia
di Gorizia, l'unica a registrare un deciso incremento rispetto
allo stesso periodo del 2019 (+80%), "ascrivibile alle vendite
estere della cantieristica navale, caratterizzate da una
notevole variabilità nel tempo". Trieste presenta un dato
sostanzialmente stabile (-0,2%), Udine e Pordenone invece
flessioni nette (rispettivamente -17% e -15,2%). Sempre nei
primi nove mesi di quest'anno viene riscontrata una diminuzione
anche delle importazioni regionali (-18%), tanto che l'avanzo
commerciale è cresciuto di quasi il 10% (equivale a circa 5
miliardi di euro).
Per quanto riguarda i settori, calano le esportazioni in
siderurgia (-18,8%), meccanica strumentale (-24,6%) e produzione
di mobili (-15,3%). In controtendenza invece, oltre alla
cantieristica navale (+219,9%), anche la produzione di computer,
apparecchi elettronici e ottici (+25,8%). Al netto delle vendite
di navi e imbarcazioni il passivo in Fvg si attesterebbe a -14%.
Nel periodo preso ad esame l'Ires osserva diminuzioni di
flussi in corrispondenza dei principali partner commerciali:
Germania (-17,7%), Francia (-15,5%), Austria (-16,9%), Regno
Unito (-21,6%). Crescono invece i valori relativi agli Stati
Uniti (+77,9%, un andamento condizionato positivamente dal
settore della cantieristica navale) e Paesi Bassi (+5,3%).
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