Si sono conclusi il 7 luglio scorso gli
scavi della fossa di Castua (Kastav), a 12 chilometri da Fiume
(Croazia), luogo dove il 4 maggio 1945 avvenne l'uccisione del
senatore Riccardo Gigante e di nove suoi compagni per decisione
dell'Ozna, la polizia comunista jugoslava.
Lo ha comunicato il Commissariato Generale per le Onoranze ai
Caduti del Ministero italiano della Difesa (Onorcaduti) alla
Società di Studi Fiumani di Roma, che ha ricevuto conferma dal
console d'Italia a Fiume, Paolo Palminteri, e da FederEsuli.
Ora i resti umani e gli oggetti ritrovati saranno sottoposti
a esame dall'ufficio di medicina legale; le pratiche successive
per l'identificazione sono in corso e in settembre si prevede il
rimpatrio. L'iniziativa è stata avviata anche in seguito a una
segnalazione della Federazione delle Associazioni degli Esuli al
precedente governo, in base a uno studio dello storico Amleto
Ballarini autore insieme con il croato Mihael Sobolevski del
volume "Le vittime di nazionalità italiana a Fiume e dintorni
(1939-1947)", pubblicato nel 2002 dal Mibact.
A Castua i connazionali furono uccisi senza processo da un
reparto di partigiani jugoslavi per decisione dell'Ozna.
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