Ricordare i 7 lavoratori morti nella centrale di Suviana, sull'Appennino tosco emiliano, e costruire un'Europa di pace, lavoro e giustizia sociale.
Sono questi i temi al centro della manifestazione organizzata da Cgil, Cisl e Uil, che il 1 maggio torneranno insieme in piazza Maggiore a Bologna e in tutte le piazze d'Italia. Sul palco saliranno anche il presidente della Cei, cardinale arcivescovo di Bologna, Matteo Zuppi, e il sindaco Matteo Lepore." L'Europa è il tema centrale delle manifestazioni di Bologna e di tutta Italia, ma a Bologna ciascuno porta nel cuore quello che è avvenuto a Suviana", dice Enrico Bassani, segretario della Cisl bolognese. "Sarà un 1 maggio anche di festa, ma con tanto dolore nei nostri cuori, di mobilitazione e di lotta". L'Europa sarà al centro della giornata di riflessione, anche grazie alle riflessioni di Federica Megalizzi, sorella e vicepresidente dell'Associazione Antonio Megalizzi, il giornalista ucciso in una strage terroristica a Buxelles. Quanto alla strage di Suviana "ci aspettiamo che la magistratura operi velocemente e faccia chiarezza su quello che è successo. È stato un evento straordinario, sul quale adesso c'è bisogno di fare luce: lo chiede la città, il mondo del lavoro, tutti".
Per Michele Bulgarelli, segretario generale della Camera del Lavoro di Bologna, è opportuno parlare di "morti d'appalto. Il modo di lavorare fa si che un lavoratore - aggiunge - anche se è assunto a tempo indeterminato, se inserito nel sistema di appalti e sub appalti, rischia di essere sottoposto a pressioni e ricatti. Dobbiamo cambiare modello lavorativo. Anche nel nostro territorio il rischio di interferenza" e la presenza "sullo stesso luogo di lavoro di aziende e contratti diversi" rischia di far peggiorare le condizioni di lavoro.
"La tragedia di Suviana è un fatto inaccettabile, ma che si ripete", precisa Marcello Borgetti, segretario generale della Uil Emilia-Romagna che ricorda come i morti sul lavoro in Italia lo scorso anno siano stati "1043, in media tre al giorno". È necessario, quindi, cambiare paradigma e puntare "sulla qualità del lavoro e sul rispetto della vita umana". Cgil, Cisl e Uil hanno anche dato mandato ai loro legali per valutare la costituzione nel processo che si aprirà per l'esplosione della centrale di Enel Green Power.
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