Trasformare il Festival delle voci
nuove di Castrocaro, un concorso in declino, nel 'Festival del
Liscio e della Canzone popolare', "una manifestazione che
potrebbe avere un grande successo". L'idea è dell'assessore
regionale alla cultura dell'Emilia-Romagna, Mauro Felicori, che
in un intervento sul Resto del Carlino spiega come "stiamo
assistendo a un vero e proprio risveglio del Liscio, da anni
seguiamo l'affermazione della Taranta, per non parlare della
musica napoletana che oggi si declina fino alle versioni rap e
trap, nonché degli intrecci fra musica pop e tradizioni sarde e
liguri".
Spostare dunque il focus del Festival, suggerisce
l'assessore, "provando ad immaginarne una diversa identità": del
resto, "in vista del varo del nuovo Codice dello Spettacolo,
pare che anche il governo intenda dare più spazio alla musica di
tradizione e popolare".
I talent tv e le nuove modalità di fruizione e di scoperta
della musica di questi ultimi anni (digitalizzazione, internet,
social ecc.) hanno inevitabilmente messo in crisi tutte le
manifestazioni dedite alla scoperta e alla valorizzazione di
voci nuove - sottolinea Felicori - e pure la principale,
Castrocaro, ne ha risentito, mentre anche grazie allo streaming
cresce sempre più l'attenzione dell'industria musicale ai
repertori locali. Il Festival delle voci nuove, nato nel 1957, è
stato per anni trampolino di lancio per molti artisti, da
Zucchero ad Alice, da Eros Ramazzotti a Fiorella Mannoia, ma
dopo l'interruzione negli anni Ottanta del legame con Sanremo
(chi vinceva in Romagna aveva il biglietto per la vetrina della
canzone italiana) è cominciato per Castrocaro un lento ma
costante declino.
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