"Non c'è più tempo" si legge sui
volantini affissi nei palazzi di giustizia bolognesi dalla
Camera penale per sensibilizzare sul tema dei suicidi in
carcere. Un allarme che arriva dopo quello, il 21 marzo, di una
detenuta nel reparto femminile della Dozza: sono 27 i morti
dall'inizio dell'anno negli istituti penitenziari italiani.
Il professor Nicola Mazzacuva, presidente della Camera penale
bolognese 'Franco Bricola' sottolinea parlando con l'ANSA come i
problemi siano rappresentati dal "sovraffollamento,
dall'incremento della pene, dall'espansione del diritto penale"
Il sistema carcerario italiano in questo momento, prosegue
Mazzacuva, "è in contrasto con il principio costituzionale della
funzione rieducativa della pena, il carcere è invece purtroppo
sempre più pensato come un istituto afflittivo".
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