Dallo screening sanitario non sono emersi casi di Covid-19 né la necessità di ricorrere a ricoveri all'ospedale cittadino. È quanto riferito dalla Prefettura in seguito alle operazioni di sbarco e accoglienza, iniziate verso le 9, della nave ong 'Humanity 1' arrivata attorno alle 8.30 con 69 migranti a bordo al terminal crociere del porto di Ravenna.
Per la maggior parte i migranti sono risultati provenienti da Sudan e Sud Sudan (33). E poi 10 dalla Nigeria, 6 dal Ghana, 5 dal Gambia, 4 dall'Eritrea e il resto da Senegal, Guinea, Mali e Togo. Ci sono, tra gli adulti, 51 uomini e una donna a cui vanno sommati 18 minori non accompagnati (inizialmente ne erano stati segnalati 20: ma ai controlli, sono risultati due in meno in quanto maggiorenni).
Gli adulti sono stati distribuiti tra le varie provincie emiliano -romagnole secondo un piano di ripartizione: Bologna 14; Ferrara 4; Forlì Cesena 5; Modena 11; Parma 5; Piacenza 3; Reggio Emilia 6; Rimini 4. A Ravenna sono rimasti tutti i minori non accompagnati, di cui 16 alloggiati al Villaggio del Fanciullo e uno alla cooperativa Il Solco.
La Prefettura ravennate ha organizzato il trasporto con pullman al centro Mattei di Bologna per 38 migranti destinati alle provincie di Bologna, Modena, Piacenza, Parma e Reggio Emilia. Quelli destinati a Ferrara, Forlì Cesena e Rimini, saranno prelevati direttamente al terminal crociere dai gestori dei vari centri di accoglienza delle tre provincie. Il dispositivo messo in campo e coordinato dalla Prefettura, ha previsto un consistente impiego di personale tra forze dell'ordine, polizia locale, vigili del fuoco, capitaneria di porto guardia costiera, medici, infermieri e volontariato sociale (Cri, Caritas, mediatori culturali) oltre agli esperti del Comune di Ravenna - servizi sociali.
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