Sono terminate ieri, dopo 140 giorni dal ritrovamento del cadavere di Saman Abbas - avvenuto il 18 novembre scorso su indicazione dello zio Danish Hasnain, uno dei cinque imputati per l'omicidio della 18enne pachistana - le operazioni investigative nel casolare diroccato in Strada Reatino a Novellara di Reggio Emilia. A riportarlo è l'edizione odierna de La Gazzetta di Reggio che racconta come i carabinieri abbiano lasciato il presidio permanente davanti al rudere, durato quasi cinque mesi. I militari continueranno ad effettuare passaggi in zona e l'edificio resta sotto sequestro della magistratura.
Ieri pomeriggio, tra le 14 e le 16, sono stati prelevati circa due quintali di terra nell'area dove era stata seppellita Saman, stoccati all'interno di due grandi container e trasportati all'aeroporto milanese di Linate, a disposizione di Dominique Salsarola, uno degli archeologi forensi incaricati dalla Corte d'Assise di redigere una perizia tecnica. Il casolare, che dista mille passi dall'abitazione dove viveva Saman con la famiglia, resta comunque sotto sequestro. La sindaca di Novellara, Elena Carletti ha emesso infine un'ordinanza: "Il casolare è inagibile e pericolante - ha detto - Tra due settimane sarà realizzata un'ulteriore recinzione, ancora più alta per evitare che qualcuno possa entrarvi", evitando fenomeni di turismo macabro.
Il 14 aprile si tornerà in aula della Corte d'Assise di Reggio Emilia dove riprenderà il processo in dibattimento, mentre tre giorni prima in Pakistan è prevista un'udienza per Shabbar Abbas, il padre di Saman, per discutere della fattibilità del videocollegamento con l'Italia, al quale ha acconsentito per partecipare, almeno a distanza, al processo.
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