L'Università di Bologna ha
assegnato la laurea honoris causa in Scienze filosofiche alla
senatrice a vita, Liliana Segre. Si tratta, secondo le
motivazioni lette dal rettore dell'Alma Mater, Giovanni Molari,
di un atto "di gratitudine e ammirazione di tutta la comunità
dell'Università. Gratitudine - sottolinea - per l'opera di
memoria e per la sollecitazione civile e morale non solo come
testimone di un atroce passato, ma come guida nel presente".
La nostra, aggiunge Molari rivolgendosi alla senatrice, è
"un'ammirazione per il rigore che ispira ogni sua azione e ogni
parola e che la rendono capace di rivolgersi con autorevolezza a
tutti gli interlocutori".
La cerimonia, alla quale partecipano anche la ministra
dell'Università e della ricerca, Anna Maria Bernini, e la
professoressa di Filosofia del diritto dell'Università flesinea,
Marina Lalatta Costerbosa, si è svolta a casa di Segre a Milano,
in collegamento con il rettorato dell'università, ed è
statadiffusa sul canale Youtube dell'Ateneo.
"Dedico questa laurea in Filosofia ad honorem
dell'università di Bologna alla memoria di mio marito - ha
scandito la senatrice - che fu uno dei 600mila internati
militari italiani che venne deportato e scelse di rimanere
prigioniero perché non aderì alla Repubblica sociale italiana".
Segre ha ricordato di essere "la terza laureata all'Università
di Bologna della mia famiglia". Oltre al marito, infatti, anche
"mio nonno si laureò in Giurisprudenza, nel 1900, a Bologna".
E sul riconoscimento assegnato dall'Alma Mater a Segre, si è
espressa, con entusiasmo, Bernini. "Credo - ha osservato - che
la cosa più bella da quando sono ministra sia proprio quella di
aver firmato la laurea honoris causa per Segre, che ci insegna
che ricordare significa soffrire e che bisogna avere coraggio. A
volte è più semplice tenere lontano i mostri. Quello che
spaventa Liliana - ha concluso - non sono i sentimenti, ma
l'indifferenza che impedisce di far sì che la memoria sia
vaccino contro l'orrore vissuto".
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