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Musica: Accademia Bizantina a Bologna diretta da Ottavio Dantone

Musica: Accademia Bizantina a Bologna diretta da Ottavio Dantone

Il 12 dicembre al Manzoni per la stagione di Musica Insieme

BOLOGNA, 10 dicembre 2022, 13:04

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Prossima a festeggiare, nel 2023, i quarant'anni di attività, l'Accademia Bizantina torna all'Auditorium Manzoni di Bologna nella serata del 12 dicembre per la stagione concertistica di Musica Insieme. Il gruppo cameristico ravennate, diretto dal 1996 da Ottavio Dantone e fin dalla nascita impegnato a ricreare le sonorità degli antichi strumenti e a incarnare l'autenticità dei compositori barocchi, porta a sotto le Due Torri un programma dal titolo "L'Orfeo del violino", che contrappone anche fonicamente un piccolo gruppo di solisti a un "tutti" orchestrale.
    Di Arcangelo Corelli, noto anche come "il nuovo Orfeo", con un esplicito rimando al cantore solitario della mitologia ellenica, il primo brano della locandina, il Concerto grosso N.
    4 a cui seguiranno l'allievo Francesco Geminiani e Georg Friedrich Händel, con l'esecuzione alternata di due concerti grossi per ciascuno dei tre compositori. Di Corelli verrà proposto anche il Concerto grosso n. 6 in fa maggiore, entrambi appartenenti a una raccolta postuma, l'opera 6, data alle stampe solo nel 1714 e divenuta un modello di riferimento per i successivi compositori. Di Geminiani verranno eseguiti invece il Concerto grosso in mi minore ed il Concerto grosso in re minore, rispettivamente i numeri 3 e 4 dell'opera 3, due brani stampo caratterizzati da una tessitura virtuosistica. Ad intervallare l'alternarsi tra i due percorsi italiani saranno due opere di Händel, ovvero il Concerto grosso N. 6 in fa maggiore e il N. 7 in si bemolle maggiore. Anche in questo caso le opere subiscono l'influenza di Corelli.
    "È interessante mettere a confronto questi tre autori, - spiega Ottavio Dantone - poiché ciò ci permette di vedere da una parte la purezza dello stile di Corelli, padre del concerto grosso, e dall'altra l'influenza italiana nella scrittura di Händel, musicista tedesco che in occasione del suo viaggio in Italia avrà modo di confrontarsi proprio con Corelli".
   

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