Un nuovo Piano contro gli incendi boschivi in Emilia-Romagna è stato varato dalla giunta regionale. Sarà valido fino al 2026 e assicura, tra le altre cose, revisioni annuali di monitoraggio degli eventi e verifica del fenomeno.
Il Piano regionale indirizza le attività antincendio e coordina una serie di attori responsabili fino al livello comunale. Inoltre, comprende uno studio di previsione che analizza il rischio di incendio in ciascuna zona del territorio regionale, fissa le strategie di controllo e prevenzione del fenomeno e indica le modalità di spegnimento.
"Questo nuovo piano - dice l'assessora alla foreste Barbara Lori- è stato pensato nel segno della prevenzione e dell'adattamento contro i cambiamenti climatici. Sappiamo bene come anche in Emilia-Romagna lo scenario climatico stia cambiando e con l'innalzamento delle temperature, soprattutto in estate, aumenta il pericolo degli incendi. Per questo il nostro piano guarda, ad esempio, al coinvolgimento degli agricoltori perché siano più consapevoli nella gestione dei residui".
L'aggiornamento del piano perfeziona l'analisi della vulnerabilità territoriale sulla base dei modelli di combustibile e approfondisce le problematiche relative agli incendi di "interfaccia", ovvero di un fuoco di vegetazione che si diffonde o può diffondersi su linee, superfici o zone dove costruzioni o altre strutture si incontrano o si compenetrano con aree vegetate creando condizioni di pericolosità particolari. Per l'Emilia-Romagna questo è un tema particolarmente rilevante in quanto regione popolosa, di transito e dal paesaggio così diversificato.
L'Emilia-Romagna, al confine tra l'area biogeografica continentale e quella mediterranea, sta al limite dei grandi incendi: fino ad ora sono stati registrati episodi abbastanza contenuti ma rischia, a seguito del riscaldamento climatico, fenomeni di sempre maggiore gravità con danni incalcolabili al patrimonio economico e ambientale.
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