Da 'Cielito Lindo' a 'Tico Tico',
una formidabile carrellata di classici latino americani
allieterà la seconda serata della rassegna 'Notti Magiche alle
Ville e ai Castelli' dell'Associazione Conoscere la Musica
'Mario Pellegrini', in programma il 17 giugno alle 21 alla Rocca
di Dozza Imolese. Protagonista la cantante e chitarrista Liss
Amado, di genitori veneti ma nata e vissuta a Buenos Aires,
affiancata dal pianista Paolo Prevedello e dal contrabbassista
Domenico Santaniello, due musicisti a tutto tondo che spaziano
dalla musica antica al jazz e al pop. Il concerto darà modo
dunque di ascoltare la "cantadora" argentina in canzoni popolari
latino americane accompagnandosi alla chitarra, che ha studiato
fin da bambina. Rientrata in Italia da alcuni anni, Liss Amado
si è dedicata all'insegnamento, ma ha recentemente riscoperto il
suo vecchio amore per un certo tipo di musica popolare
sudamericana che comincia a far conoscere anche nel Bel Paese.
Oltre a canzoni di vari paesi del Sudamerica, il suo repertorio
si allarga a quello argentino di tanghi, valzer e milonghe di
Buenos Aires, principalmente del periodo tra gli anni 1855 fino
al 1970. Le trascrizioni e gli arrangiamenti sono realizzati
dalla stessa Liss Amado rispettando, dopo un attento studio
filologico lo stile dell'epoca e del compositore. Di Quirino
Mendoza y Cortés è l'immortale Cielito Lindo che aprirà la
serata, poi il tango A Media Luz di Edgardo Donato e Carlos
Lenzi, quindi la celebre rumba lenta Perfidia di Alberto
Domínguez e la canción Moliendo Cafè di Hugo Blanco, il valzer
Que nadie sepa mi sufrir di Angel Cabral ed Enrique Dizeo. Di
Agustín Lara si ascolterà il bolero Solamente una vez, poi Las
secretarias (cha cha cha) di Pepe Luis, il bolero Pedacito de
cielo di Francisco Domínguez, la rumba Mi amor sera, meglio nota
come Amado mio di Roberst-Fischer- Maioli, Verde Luna di Vicente
Lopez, il cha cha cha Quien Serà di Pablo Beltrán Ruiz reso
celebre da Dean Martin nel 1954, infine la sempre verde samba
Tico Tico no fubà di Zequinha de Abreu.
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