(ANSA) - BOLOGNA, 08 APR - Un borghese americano bianco che
una mattina scopre di essersi trasformato in un nero. Un
incontro di boxe che ha segnato la storia del Novecento: quello
avvenuto tra Muhammad Ali e George Foreman a Kinshasa nel 1974,
dove c'è l'eroismo di un uomo perfetto per diventare simbolo
della riscossa black, l'artificio pilotato dai media e dai
manager, il profilo straniante di un'Africa ancora lontanissima.
La Cineteca di Bologna distribuisce dall'11 aprile nelle sale
italiane, nell'ambito del progetto 'Il Cinema Ritrovato. Al
cinema', la critica sociale di 'Watermelon Man', realizzato nel
1970 da Melvin Van Peebles, e 'When We Were Kings-Quando eravamo
re', documentario del 1996 del premio Oscar Leon Gast.
Da un lato, una satira del razzismo e degli stereotipi
imperanti nella società americana che si trasforma gradualmente
nel ritratto di una presa di coscienza. Memorabile
l'interpretazione di Godfrey Cambridge, attore afroamericano che
nella prima parte del film, con un ribaltamento ironico della
pratica del blackface, è chiamato a interpretare Jeff Gerber,
assicuratore bianco della media borghesia, dichiaratamente
razzista e sessista, che una mattina scopre di essersi
trasformato in nero. Dall'altro lato, un cinema sulle esitazioni
del tempo, un film che ha richiesto ventidue anni di lavorazione
e che parla di uno scontro tra un gigante, George Foreman, ed un
uomo, Muhammad Ali, che lo affronta in cima alla montagna da cui
è caduto tre anni prima. (ANSA).
Cinema: tornano in sala Watermelon man e Quando eravamo re
Dall'11 aprile, distribuiti dalla Cineteca di Bologna
