Dal primo ottobre per accedere a
tutti i servizi online erogati dalla Pubblica amministrazione
sarà obbligatorio dotarsi di Spid, il Sistema pubblico di
identità digitale. Un cambiamento imposto dalla normativa
nazionale - il decreto 'Semplificazione e innovazione digitale'
poi convertito in legge (120/2020) - che quindi sarà recepito
anche in Emilia-Romagna. In regione ci sono 350 servizi pronti
per accogliere le nuove modalità, e Lepida viaggia verso il
milione di identità erogate.
Due le alternative a Spid: la carta di identità elettronica
(Cie) e la Cns (Carta nazionale dei servizi, una smart card
corrispondente ad esempio ai dispositivi di firma digitale o
alla tessera sanitaria), entrambe però utilizzate poco di
frequente per i loro requisiti hardware: richiedono un lettore
di smart card o uno smartphone dotato di sistema Nfc.
Dal prossimo mese, dunque, per accedere a tanti servizi - a
partire dal Fascicolo sanitario elettronico - non si potranno
più utilizzare pin o password forniti dai gestori o, nel caso
del territorio regionale, le utenze generate dal sistema Federa
(Federazione degli Enti dell'Emilia-Romagna per
l'Autenticazione).
L'Emilia-Romagna ha predisposto diversi strumenti di aiuto e
informazione per affiancare gli utenti nella "migrazione": una
pagina web con tutte le istruzioni e i sistemi di supporto
realizzata direttamente da Lepida (https://app.lepida.it); poi
attività di formazione avviate nel contesto del progetto
Digitale Comune che la Regione ha messo in campo per sostenere
la transizione alle piattaforme nazionali, inclusa l'identità
Spid, a cui ci si può iscrivere attraverso la pagina:
https://digitale.regione.emilia-romagna.it/digitale-comune/come-
imparo. Da tempo Lepida ha avvisato i cittadini del cambio di
modalità d'accesso: nel caso del Fascicolo sanitario
elettronico, oltre 255mila utenti hanno completato gli
adempimenti necessari e sono già stati migrati a Spid.
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