Nella provincia di Piacenza "non trova effetto la circolare del ministero dell'Interno del 31 marzo 2020, con la conseguenza che le uscite per passeggiate genitori-figli minori rimangono non consentite". E' la posizione, ferma e unita, dei sindaci del territorio, particolarmente colpito dal Coronavirus. Stessa presa di posizione anche dal Riminese.
"Riteniamo fondamentale fare chiarezza, perché non possiamo permettere che i sacrifici fatti sinora dalla nostra comunità vengano vanificati da interpretazioni errate, che rischiano di mettere a repentaglio i risultati ottenuti sinora", scrivono i primi cittadini piacentini. La provincia di Piacenza, ricordano, è infatti destinataria di provvedimenti regionali di carattere più restrittivo, "in ragione della situazione particolarmente critica che colpisce i nostri territori". Il decreto del presidente della Regione n. 48/2020, destinato ai territori di Piacenza e Rimini, ricordano i sindaci, richiama e fa salvo il precedente decreto che ammette gli spostamenti in bicicletta o a piedi "esclusivamente per le motivazioni ammesse per gli spostamenti delle persone fisiche (lavoro, ragioni di salute o altre necessità come gli acquisti di generi alimentari)". Le restanti attività motorie sono subordinate alla ricorrenza di motivi di salute, e devono essere come tali provate. "Si tratta di un sacrificio che siamo ancora chiamati a fare - ribadiscono gli amministratori locali - perché, se è vero che i dati iniziano a dare speranza, non ci autorizzano a lasciarci andare. Non proprio adesso, dove si sta decidendo tutto".
Anche Rimini 'respinge' passeggiate coi bimbi. Come nel Piacentino, anche nell'altra provincia 'zona rossa' dell'Emilia-Romagna, Rimini, si respinge "il senso e la logica" della circolare sulle passeggiate coi bimbi. "E' una indicazione - scrivono i sindaci e il presidente della provincia - che non può trovare applicazione in un territorio come il nostro, oggetto di rigorose prescrizioni in materia di tutela della salute pubblica contro la diffusione del Coronavirus. Su questo punto è necessaria la massima chiarezza visto che le limitazioni ferree a cui ha chiesto volontariamente e responsabilmente di essere sottoposta la provincia di Rimini per salvaguardare i propri ospedali, il personale sanitario, la rete sociosanitaria, adesso non può essere vanificata da circolari confuse, la cui interpretazione errata rischia addirittura di intaccare i risultati ottenuti finora con il sacrificio della comunità intera". Dunque, nel Riminese "non trova effetto la Circolare del Ministero dell'Interno del 31 marzo 2020". "Senza voler eccedere in esempi che possono sembrare forzati è chiaro a tutti come l'attività motoria all'aperto sia utile per la salute psicofisica anche dei bambini. Ma così come in caso di guerra non si esce sotto le bombe così in questa 'guerra al virus' ogni azione e atto che lo contrasti e lo eviti va sostenuta, anche per la tutela degli stessi bambini", concludono.
Come nel Piacentino, anche nell'altra provincia 'zona rossa' dell'Emilia-Romagna, Rimini, si respinge "il senso e la logica" della circolare sulle passeggiate coi bimbi. "E' una indicazione - scrivono i sindaci e il presidente della provincia - che non può trovare applicazione in un territorio come il nostro, oggetto di rigorose prescrizioni in materia di tutela della salute pubblica contro la diffusione del Coronavirus. Su questo punto è necessaria la massima chiarezza visto che le limitazioni ferree a cui ha chiesto volontariamente e responsabilmente di essere sottoposta la provincia di Rimini per salvaguardare i propri ospedali, il personale sanitario, la rete sociosanitaria, adesso non può essere vanificata da circolari confuse, la cui interpretazione errata rischia addirittura di intaccare i risultati ottenuti finora con il sacrificio della comunità intera". Dunque, nel Riminese "non trova effetto la Circolare del Ministero dell'Interno del 31 marzo 2020". "Senza voler eccedere in esempi che possono sembrare forzati è chiaro a tutti come l'attività motoria all'aperto sia utile per la salute psicofisica anche dei bambini. Ma così come in caso di guerra non si esce sotto le bombe così in questa 'guerra al virus' ogni azione e atto che lo contrasti e lo eviti va sostenuta, anche per la tutela degli stessi bambini", concludono.
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