Il Ferrara Buskers Festival si rinnova, tornando alle origini che nel 1987 hanno reso quell'idea di libertà e di apertura verso la musica e le culture del mondo il cardine su cui costruire una manifestazione che ha fatto da apripista al settore dell'arte di strada in Italia. La novità principale della 32/a edizione, in programma dal 23 agosto al primo settembre con un omaggio a Copenaghen, città ospite d'onore, è che non ci saranno più delimitazioni nei vari accessi del centro storico alle aree del festival, pur essendoci state negli anni scorsi porte di ingresso ideali presidiate da volontari per raccogliere offerte libere. "Vogliamo incoraggiare gli spettatori a fare le offerte nel cappello dei musicisti - spiega Rebecca Bottoni, nuova presidente dell'associazione che promuove il festival - I veri buskers sono coloro che non suonano a cachet, ma che si esibiscono a cappello". Sono già giunte oltre 500 richieste per partecipare all'edizione 2019. La scadenza per inviare le candidature è il 30 aprile.
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