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All'Aquila Il sangue delle donne

All'Aquila Il sangue delle donne

58 artiste indagano mondo femminile con vecchie pezze di lino

L'AQUILA, 24 febbraio 2018, 19:09

Marzia Apice

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Carole Bénitah, j 'hai honte, 2018 - RIPRODUZIONE RISERVATA

Carole Bénitah, j 'hai honte, 2018 - RIPRODUZIONE RISERVATA
Carole Bénitah, j 'hai honte, 2018 - RIPRODUZIONE RISERVATA

L'AQUILA - Vissuti personali e storie anonime, tra memorie antiche e incursioni nel presente, per esplorare il mondo femminile partendo dalla percezione che le donne hanno del proprio ciclo mestruale e dal ricordo di quelle pezze di lino che fino agli anni '60 del secolo scorso venivano usate per assorbirlo, ripiegate e appuntate all'interno degli slip con una spilla da balia. Ruota attorno all'idea del "pannolino" la mostra "Il sangue delle donne. Tracce di rosso su panno bianco", ideata e curata da Manuela De Leonardis, che sarà ospitata all'Aquila presso la Sala Esposizioni di Palazzo Fibbioni dall'8 al 17 marzo, in occasione della Giornata internazionale della Donna. Il percorso espositivo dà vita a una sorta di diario intimo, in cui 58 artiste provenienti da tutto il mondo, dall'Italia alla Tunisia, dal Pakistan all'India, e poi Cina, Oman, Spagna, Turchia, Usa, Giappone e tanti altri paesi, sono state chiamate a intervenire sul cotone e sul lino interpretando il bianco delle pezze con il rosso del sangue. Attraverso tecniche e linguaggi diversi, le artiste hanno portato alla ribalta vari aspetti della vita delle donne, dalla nascita alla maternità fino a toccare la violenza, utilizzando la poesia, la metafora, l'ironia e le citazioni pittoriche e letterarie per parlare dell'unione indistinguibile di corpo ed emozione, al di là dei confini di genere. Tutte le opere, che affrontano il tema della mostra dal punto di vista storico, sociale e psicologico, sono accompagnate da un testo scritto dalle autrici. Il progetto, il cui obiettivo finale sarà la pubblicazione (in italiano e inglese) di un libro con testi critici e immagini, è nato per caso nel dicembre del 2013, mentre la curatrice girovagando tra i banchi di un mercatino ha scovato alcuni vecchi quadrati di tela bianca usati anni fa per le mestruazioni: "Per le donne il legame fisico e psicologico tra il proprio sangue mestruale e l'oggetto pannolino è sempre stato strettissimo. Per questo, quando in un mercato di Roma mi sono casualmente imbattuta in un mucchio di vecchi pizzi e merletti riconoscendo quei vecchi pannolini, ho pensato di acquistarli e consegnarli ad artiste internazionali perché indagassero aspetti diversi legati al femminile: la nascita, la pubertà, la maternità, la menopausa, la sessualità, la violenza, il femminicidio", spiega De Leonardis. All'esordio della mostra a Roma nel 2015 alla Casa Internazionale delle Donne (con la pubblicazione del catalogo in italiano che raccoglieva i lavori delle prime 14 artiste), sono poi seguite diverse tappe espositive, presso lo Teatro Stabile Comunale di Isola del Liri nel 2016, il Centro per l'Arte Contemporanea La Rocca di Umbertide, la Galerija Forum di Zagabria e la Galeria Rigo di Novigrad-Cittanova in Croazia e il Monastero di San Benedetto a Conversano nell'ambito del progetto Conversano - la città delle Donne nel 2017.
   

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