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Mezzo secolo di pop art italiana a New York, in vetrina 25 opere

Mezzo secolo di pop art italiana a New York, in vetrina 25 opere

Roadshow in Usa della collezione di BFF Banking Group

NEW YORK, 28 febbraio 2024, 18:51

di Gina Di Meo

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Mezzo secolo di quella che è considerata la pop art italiana va in vetrina negli Stati Uniti. Si tratta di 25 opere provenienti dalla collezione di BFF Banking Group, con sede a Milano. La mostra, 'Contemporary Echoes: Rediscovering Italian Art from 1950-1980 - Artworks from the BFF Collection', in collaborazione con l'Associazione americana International Arts and Artists ( IA&A), apre a New York, a Chelsea, il 28 febbraio e rimarrà allestita fino al 28 marzo. Poi si sposterà a Washington Dc dal 5 aprile al 2 giugno.
    Ha avuto il patrocinio del Ministero della Cultura, e del Ministero egli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
    Contemporary Echoes è ispirata dal volume, Italian and American Art - An Interaction - 1930s - 1980s', ed è curata dallo storico e critico Renato Miracco. Il focus è su di dieci artisti italiani dell'epoca che hanno istaurato un dialogo con la realtà americana, in particolare Valerio Adami, Franco Angeli, Enrico Baj, Alberto Burri, Giuseppe Capogrossi, Mario Ceroli, Piero Dorazio, Giò Pomodoro, Mario Schifano ed Emilio Tadini.
    "L'obiettivo - ha spiegato all'ANSA Miracco - è di evidenziare i linguaggi di quella che è stata la pop art italiana, frutto della fusione tra quella americana e inglese. Dopo l'esperienza futurista, dal 1930 al 1980, ci fu uno scambio, un'interazione tra la realtà artistica italiana e quella Usa. Burri e Robert Rauschenberg si incontrarono più volte a Roma agli inizi degli anni '50. Come segno della loro amicizia, del loro dibattito e delle loro motivazioni artistiche, Rauschenberg regalò a Burri uno dei suoi primi 'feticci' durante l'incontro del 1953.
    Schifano realizzò una serie di opere con televisori ispirato da Andy Warhol. Si concentra anche sull'utilizzo di alcuni brand come Campbell e i suoi barattoli di zuppe, oppure la Coca Cola.
    Il dialogo tra le due realtà inoltre esplora anche le difficoltà da entrambe le parti di esprimere il cambiamento dell'epoca".
    Miracco ha spiegato che il punto di partenza di questa 'fascinazione' tra i due paesi iniziò nel 1948, quando il Peggy Guggenheim portò la sua collezione alla Biennale di Venezia una mostra sugli Espressionisti americani. Fu il debutto di jackson Pollock in Europa e della prima volta in cui una nuova generazione di artisti americani, come William Baziotes, Mark Rothko e Clyfford Still, esponeva al di fuori degli Stati Uniti.
    Anche se gli artisti italiani furono attratti dagli Stati Uniti, in alcune opere non mancano i messaggi di condanna di alcuni temi controversi all'epoca. La guerra del Vietnam ad esempio. Franco Angeli, nella sua opera senza titolo del 1965 e con la rappresentazione di quello che è uno dei simboli Usa, l'American Eagle, esprime anche il suo senso di colpa in particolare per gli effetti del conflitto scoppiato nel 1955.
    "La nostra collezione - ha sottolineato all'ANSA Massimiliano Belingheri, amministratore delegato di BFF Banking Group - è composta da circa 250 opere tutte contemporanee e questa iniziativa è uno strumento per condividere con la società una parte del nostro patrimonio culturale. Ha spiegato che Contemporary Echoes segue il successo della mostra itinerante 'Art Factor - The Pop Legacy in Post War Italian Art', che ha toccato diverse città europee e che si concluderà nella nuova sede della Banca a Milano, la cui apertura è prevista nell'autunno del 2024.

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