Parigi celebra il Rinascimento e
uno dei suoi più illustri protagonisti, Francesco Petrarca
(1304-1374), con una mostra di oltre 200 opere alle origini
dell'Umanesimo in programma alla Biblioteca Nazionale di Francia
(BnF). Intitolata 'L'invention de la Renaissance. L'humaniste,
le prince et l'artiste' ('L'invenzione del Rinascimento.
L'umanista, il principe e l'artista'), l'esposizione aperta al
pubblico fino al 16 giugno si propone di raccontare l'avvento
della cultura umanistica, nata in Italia nel tredicesimo secolo
e poi propagatasi in tutta Europa, come in una sorta di
''Schengen delle Lettere'' che rivoluzionò il sapere dando vita
al mondo moderno.
Lungo il percorso, negli spazi della Bibliothèque Nationale
de France di rue Vivienne, a due passi dai Giardini del Palais
Royal, la parte del leone la fa Petrarca, che all'avvento di
questa nuova era diede un apporto fondamentale, contribuendo
alla riscoperta dei classici greci e latini. "Era tanto tempo
che la figura di Petrarca non riceveva il giusto omaggio" a
Parigi, sottolinea Gennaro Toscano, il direttore scientifico del
Musée de la BnF che ha curato la mostra insieme al direttore
della Réserve des Livres Rares Jean-Marc Chatelain. L'esperto
racconta che "il nucleo originario, il punto di partenza" della
BnF, da secoli epicentro del sapere d'Oltralpe, "fu proprio la
biblioteca di Petrarca". Ennesima dimostrazione, se mai ce ne
fosse bisogno, dei profondi legami che intercorrono tra Francia
e Italia, le due 'sorelle latine' d'Europa unite a doppio filo
attraverso i secoli. Un terzo della Biblioteca di Petrarca - che
in parte fece i suoi studi a Montpellier, nel sud della Francia,
prima di proseguirli a Bologna - è oggi conservata alla BnF
mentre gli altri tesori petrarcheschi si trovano in Vaticano, ma
anche a Londra e alla Biblioteca Ambrosiana di Milano. La visita
parte da un tipico 'studiolo' rinascimentale - ad accogliere il
visitatore una massima di Seneca: "Il riposo senza gli studi è
anch'esso morte, è sepoltura di uomo vivente" - fino agli spazi
aperti al pubblico delle grandi biblioteche reali. Lungo il
percorso, scandito in cinque capitoli - 'Lo studiolo' -
'Petrarca e la nascita dell'Umanesimo' - 'Dallo studio
dell'Antichità al gusto dell'Antico' - 'La sapienza e la
gloria'. 'Dalla biblioteca umanistica alla biblioteca
principesca' - circa 240 opere di inestimabile pregio, tra libri
e manoscritti unici come le Esposizioni sui Salmi di
Sant'Agostino (nell'edizione donata dal poeta Bocaccio al suo
amico Petrarca nel 1355), una copia in latino dell'Odissea di
Omero o le opere (in greco) di Platone annotate dall'umanista
aretino. In mostra a Parigi anche le edizioni originali delle
'Vite' del Vasari o del 'Pantagruel' di Rabelais (1532), laddove
Gargantua esorta il figlio allo studio delle Lettere perché è
grazie ad esse che ''da animale umano si farà uomo''. Esposti
lungo il percorso anche tanti disegni, dipinti, sculture e
medaglie. Tra questi, l'Apollo e Dafnia di Perugino (1490,
proveniente dal Museo del Louvre), il 'San Girolamo nella cella'
di Albrecht Durer (1514), l'Allegoria della Repubblica di
Venezia di Jacopo Bellini (1453) o gli spiritelli (o putti
reggicandela) di Donatello (1434-1439, provenienti dal Musée
Jacquemart-André).
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