"Ritardare, negare e sviare": è
questa la tattica usata dai vertici di Facebook durante le varie
crisi attraversate, dalle interferenze russe alla condivisione
dei dati. Secondo un'indagine del New York Times, Mark
Zuckerberg e Sheryl Sandberg - l'amministratore delegato e il
direttore operativo - hanno commesso un passo falso: concentrati
sulla crescita, i due hanno ignorato i segnali d'allarme e poi
cercato di nasconderli.
"In alcuni dei momenti critici negli ultimi tre anni, erano
distratti da progetti personali, passavano le decisioni sulla
sicurezza e quelle riguardanti la politica a dei sottoposti",
mette in evidenza il New York Times sulla base di interviste con
decine di dipendenti ed ex dipendenti di Facebook.
Il social network, rispondendo alle accuse del quotidiano,
ammette di essere stato lento ad affrontare i problemi, ma
osserva di aver fatto progressi su questo fronte. "E' stato un
momento difficile per Facebook e tutto il management è stato
concentrato ad affrontare i problemi. Stiamo lavorando duro per
assicurarci che il pubblico trovi i nostri prodotti utili e per
assicurarci di essere in grado di tutelare la nostra comunità
dai cattivi".
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