I primi visori di realtà mista di Apple, i Vision Pro, arriveranno sul mercato americano il 2 febbraio. Per l'occasione, una serie di aziende renderà disponibili versioni specifiche delle loro app. Tra queste c'è Zoom, che si aggiorna e lancia una serie di funzionalità pensate apposta per la realtà mista.
La prima riguarda "Persona", il nome con cui l'app che ha sdoganato le call video in pandemia, si riferisce agli avatar degli utenti. Le persone potranno scansionare il loro volto con i Vision Pro così da sostituirlo a quello reale, in assenza di webcam, durante le videoriunioni. Gli interlocutori vedranno una riproduzione in 3D con la replica delle espressioni facciali in tempo reale, grazie ai sensori di rilevamento dei visori, e i gesti delle mani. La stessa esperienza sarà resa possibile su FaceTime, la piattaforma di messaggistica proprietaria di Apple.
Ma non è tutto: Zoom su Vision Pro farà un uso più largo delle potenzialità di realtà virtuale e aumentata del costoso accessorio della Mela. Si potrà, ad esempio, condividere un'immagine e posizionarla nel proprio ambiente circostante, così come "bloccare" le persone con cui si è in chat (testuale, audio o video) in certi punti della stanza, come se fossero davvero presenti. Serviranno 3.500 dollari per portarsi a casa un modello di Vision Pro completo di custodia, vari adattatori per il volto, batteria e caricatore, più altri 149 dollari per un paio di lenti con prescrizione medica. Secondo l'analista Ming-Chi Kuo, i pre-ordini negli Stati Uniti sono andati molto bene e vicini alle 180 mila unità, con l'ipotesi di spedire 500 mila esemplari a livello globale entro l'anno.
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