Un sistema di intelligenza
artificiale impara imitando: non si concentra soltanto
sull'azione che deve apprendere ma osserva chi compie l'azione,
indipendentemente dal fatto che siano esseri umani o altre
macchine, e impara quindi in un contesto sociale. A collezionare
queste prime assolute è l'esperimento realizzato a Londra
dall'azienda Google DeepMind e pubblicato sulla rivista Nature
Communications.
Secondo gli autori della ricerca, guidati da Edward Hughes,
il risultato è un nuovo passo decisivo in quella che chiamano
"l'evoluzione culturale dell'interazione fra gli esseri umani e
le macchine". Si tratta di un sistema di IA "in grado di
socializzare con altri agenti", commenta all'ANSA Antonio
Frisoli, docente di Robotica alla Scuola Superiore Sant'Anna di
Pisa. In futuro si potrebbero quindi immaginare robot sociali,
capaci di interagire con l'uomo in modo più immediato, oppure
entità virtuali che interagiscono con altre entità virtuali.
Finora l'apprendimento delle macchine ha richiesto molto tempo e
numerose prove, con costi elevati. I ricercatori della
GoogleDeepMind hanno pensato così di seguire un approccio
diverso e hanno scelto come modello l'apprendimento tipico degli
esseri umani, che fin da bambini imparano nuove abilità in breve
tempo grazie all'imitazione. Il nuovo sistema di IA è stato
addestrato a navigare in uno spazio virtuale, che i ricercatori
hanno chiamato GoalCycle3D, e qui ha imparato i percorsi da più
agenti, umani e non, imparato a individuare i più esperti e a
seguirli, imitandone ogni passo.
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