La mattina del 24 dicembre, la
rete ospedaliera tedesca Katholische Hospitalvereinigung
Ostwestfalen (Kho) ha confermato di essere stata vittima di un
attacco hacker perpetrato tramite il ransomware Lockbit. Il
virus informatico, che blocca l'accesso ai sistemi colpiti, è
stato sviluppato dall'omonima gang di criminali russi, che il 19
dicembre ha violato anche l'azienda Walpole la cui
infrastruttura cloud è utilizzata da Pa Digitale, società che
fornisce servizi a circa 1.300 enti della pubblica
amministrazione italiana. La campagna in Germania ha avuto un
impatto sui sistemi che supportano le operazioni di tre ospedali
a Bielefeld, Rheda-Wiedenbrück e Herford. "Attori sconosciuti
hanno avuto accesso ai sistemi dell'infrastruttura informatica
degli ospedali e hanno crittografato i dati" si legge in una
nota diffusa dal portavoce e ripresa dal sito Bleeping Computer.
"Da un primo test è emerso che si tratta di un attacco
informatico con Lockbit 3.0, i cui tempi di risoluzione al
momento non sono prevedibili. Per ragioni di sicurezza, tutti i
sistemi sono stati chiusi immediatamente dopo la scoperta e
tutte le parti e le istituzioni necessarie sono state
informate". Secondo gli esperti, la rete svolge un ruolo
fondamentale nel fornire servizi sanitari nelle rispettive sedi,
quindi l'attacco potrebbe avere ripercussioni su vasta scala.
Nello specifico, i tre istituti hanno dovuto limitare le
attività di 23 reparti specialistici e 820 medici, in un periodo
già di per sé difficoltoso per il rallentamento dovuto alle
feste natalizie. Restano in piedi le cure ordinarie mentre sono
ancora bloccate quelle di emergenza, con i pazienti più urgenti
che vengono dirottati altrove, con il rischio di gravi ritardi.
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