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Covid: Sebastiani (Cnr) situazione analoga a marzo 2020

Covid: Sebastiani (Cnr) situazione analoga a marzo 2020

Lo indicano le curve dei ricoveri nelle terapie intensive

05 marzo 2021, 18:52

Redazione ANSA

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Sebastiani (Cnr), la situazione dell 'epidemia di Covid-19 analoga a quella di marzo 2020 (fonte: Omni Matryx/ Pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sebastiani (Cnr), la situazione dell 'epidemia di Covid-19 analoga a quella di marzo 2020  (fonte: Omni Matryx/ Pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Sebastiani (Cnr), la situazione dell 'epidemia di Covid-19 analoga a quella di marzo 2020 (fonte: Omni Matryx/ Pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La situazione dell'epidemia di Covid-19 in Italia è analoga a quella del marzo 2020: lo indica l'analisi delle curve relative al numero di ricoveri nei reparti di terapia intensiva fatta dal matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo 'Mauro Picone' del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iac).

"Sembra che siamo tornati alla situazione di un anno fa, con le curve delle terapie intensive di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna in crescita esponenziale, con tempo di raddoppio di poco sopra a 4 giorni per le prime due e pari a 7 giorni circa per l'ultima", osserva il matematico.

La novità, adesso, è che "ci sono situazioni critiche anche in alcune regioni del Centro-Sud e per invertire la tendenza, "sarebbe opportuno introdurre quanto prima adeguate misure di restrizione della mobilità, in maniera mirata, laddove necessario", inoltre "aumentare la velocità della campagna di vaccinazione di massa" e "passare alla didattica a distanza indipendentemente dalla fascia d'età, questo specialmente in relazione alla maggiore diffusività delle nuove varianti del virus".

Sebastiani rileva che nelle ultime settimane le curve delle terapie intensive di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna sono in crescita esponenziale con tempo di raddoppio pari, rispettivamente, a 4, 4 e 7 giorni circa. La curva è invece in crescita di tipo lineare in Piemonte, Valle d'Aosta, Toscana e nella provincia autonoma di Trento. Anche il Molise è passato a crescita di tipo lineare, ma con aumento settimanale molto alto. Da tre-quattro giorni anche la curva della Campania sembra sia in frenata ed è prevedibile che si avvii a raggiungere presto il massimo per poi decrescere.

Segni di ripresa si notano invece in Abruzzo. Nel Lazio si nota una ripresa nella curva della percentuale dei positivi sui tamponi molecolari, già in crescita nelle ultime due settimane, e negli ultimi giorni in quella delle terapie intensive. Da una decina di giorni la curva delle terapie intensive in Umbria ha smesso di scendere e mostra una tendenza alla crescita molto lieve. Preoccupa, per questa regione, il fatto che abbia il livello più alto in Italia del numero di terapie intensive occupate rispetto alla popolazione e che sia all'ultimo posto come percentuale di persone vaccinate con due dosi. Piatta la curva delle terapie intensive in Marche e Puglia.

Basilicata, Calabria e Friuli Venezia Giulia mostrano su scala temporale più ampia un andamento oscillante della curva, attualmente in crescita. Sono infine in discesa le curve di Liguria, Sicilia, Sardegna e provincia autonoma di Bolzano.

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