/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

I batteri re Mida, trasformano in oro i metalli pesanti

I batteri re Mida, trasformano in oro i metalli pesanti

Vivono nel suolo, preziosi per bonifiche

02 febbraio 2018, 16:19

Redazione ANSA

ANSACheck

Le pepite d 'oro prodotte dai batteri C. metallidurans (fonte: Technical University of Munich.-TUM) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Le pepite d 'oro prodotte dai batteri C. metallidurans (fonte: Technical University of Munich.-TUM) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Le pepite d 'oro prodotte dai batteri C. metallidurans (fonte: Technical University of Munich.-TUM) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Mangiano i metalli pesanti senza avvelenarsi e li digeriscono producendo oro: sono i batteri 're Mida'. Descritti sulla rivista Metallomics, vivono nel suolo e potrebbero essere preziosi in futuro per l'ambiente, come già avviene con un'eterogenea classe di microrganismi 'green': dai batteri 'mangia-petrolio o plastica' a quelli antiruggine.

Chiamati C. metallidurans, le minuscole 'fabbriche di orao' viventi sono state studiate dai ricercatori delle università tedescche Martin Lutero di Halle-Wittenberg e da quella Tecnica di Monaco e dall'Università australiana di Adelaide. La sfida era capire come i microrganismi riuscissero a fabbricare l'oro e una delle ipotesi è che questo metallo faciliti la conversione del calcio, importante per il metabolismo del batterio, ma tossico a elevate concentrazioni, in una forma più facile da utilizzare.

Colonie di batteri C. metallidurans. I puntini gialli sono le minuscole pepite d'oro che producono digerendo i matelli pesanti (fonte: American Society for Microbiology)

Per uno degli autori della ricerca, Dietrich H. Nies, "in presenza dell'oro, l'enzima con cui il batterio espelle il calcio è inattivato e gli consente di incamerarne una piccola quantità in una forma non tossica. L'oro in eccesso - ha concluso - è poi convertito in pepite delle dimensioni di pochi milionesimi di millimetro (nanometri)", 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza