La nave da ricerca italiana Laura Bassi, dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, è finalmente in viaggio verso l'Antartide: il 6 gennaio ha lasciato il porto di Lyttelton in Nuova Zelanda, per fare rotta verso il Mare di Ross, in Antartide, dove parteciperà a tre progetti scientifici. Inizia così la campagna oceanografica della 39/a spedizione antartica finanziata dal Ministero dell’Università e Ricerca nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide, gestito dal Consiglio nazionale delle Ricerche per il coordinamento scientifico e dall’Enea per l’organizzazione logistica delle attività.
La nave circumnavigherà l’intero Mare di Ross e concluderà la sua missione tra 60 giorni, a marzo 2024. A bordo della rompighiaccio, l’unica italiana in grado di operare nei mari polari, ci sono 39 ricercatori, 23 membri dell’equipaggio e, per la prima volta, anche 12 ricercatori del progetto antartico neozelandese.
I tre progetti che vedranno protagonista la Laura Bassi sono ‘Tenore’, coordinato dall’Università Parthenope di Napoli, che studierà uno specchio di acqua marina libera dai ghiacci nella Baia Terra Nova, il progetto ‘Signature’, gestito dall’Università Politecnica delle Marche, che ha l’obiettivo di analizzare le acque del Mare di Ross dal punto di vista biologico, chimico e fisico, e infine lo studio ‘Morsea’, coordinato da Università Parthenope di Napoli e da Università di Messina, che si occuperà invece della rete di osservatori marini posizionati fin dal 1994.
Nel suo viaggio di ritorno, la nave trasporterà anche le carote di ghiaccio estratte nel contesto del progetto internazionale Beyond Epica, coordinato dall’Istituto di Scienze Polari del Cnr, che mira a ricostruire, attraverso l’analisi del ghiaccio antartico, la storia climatica della Terra andando indietro nel tempo di 1,5 milioni di anni.
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