L'eruzione del vulcano sottomarino di Tonga nell'oceano Pacifico, avvenuta il 15 gennaio 2022, ha scatenato la più grande tempesta di fulmini mai documentata sulla Terra: quasi 200.000 i lampi che si sono verificati nel pennacchio vulcanico durante l'eruzione, con un picco di oltre 2.600 al minuto. Lo indica lo studio guidato dal Servizio geologico degli Stati Uniti (Usgs) e pubblicato su Geophysical Research Letters.
Secondo la ricostruzione dei ricercatori, l'eruzione avrebbe innescato una "tempesta sovralimentata" che ha creato più fulmini di qualsiasi tempesta mai documentata sulla Terra. Ciò sarebbe accaduto perché l'espulsione altamente energetica del magma è avvenuta attraverso l’oceano poco profondo. La roccia fusa ha vaporizzato l’acqua di mare, che si è sollevata nel pennacchio e alla fine ha formato collisioni elettrizzanti tra cenere vulcanica, acqua super raffreddata e chicchi di grandine: la tempesta perfetta per i fulmini.
Combinando i dati satellitari e quelli raccolti dai sensori terrestri, i ricercatori hanno calcolato che l'eruzione ha prodotto poco più di 192.000 fulmini in 11 ore, con un picco di 2.615 fulmini al minuto. Alcuni hanno raggiunto altitudini senza precedenti nell’atmosfera, comprese tra i 20 e i 30 chilometri di altezza.
I fulmini hanno permesso di ricostruire non solo la durata dell'eruzione, ma anche la sua evoluzione nel tempo: infatti sono state identificate quattro diverse fasi eruttive, definite dall’altezza dei pennacchi e dalla velocità dei fulmini.
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