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Scoperto un gemello di Venere poco più caldo della Terra

Scoperto un gemello di Venere poco più caldo della Terra

Si trova a soli 40 anni luce e potrebbe essere abitabile

26 maggio 2024, 16:33

di Benedetta Bianco

ANSACheck

Gliese 12 b ha dimensioni simili a quelle di Venere ma è poco più caldo della Terra (fonte: NASA/JPL-Caltech/R. Hurt (Caltech-IPAC)) - RIPRODUZIONE RISERVATA

A soli 40 anni luce di distanza è stato scoperto un pianeta gemello di Venere per dimensioni, ma con una temperatura di poco superiore a quella della Terra. Si chiama Gliese 12 b, orbita intorno alla sua stella in poco meno di 13 giorni e potrebbe essere abitabile nel caso in cui avesse un’atmosfera.

Lo hanno individuato, grazie alle osservazioni dei telescopi spaziali Cheops dell’Agenzia Spaziale Europea e Tess della Nasa, due gruppi di ricerca: il primo, guidato dall' Università australiana del Queensland Meridionale e dall'Università britannica di Edimburgo, ha pubblicato i risultati sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society; il secondo, guidato dall’Istituto Nazionale giapponese di Scienze Naturali, è autore dello studio publicato su The Astrophysical Journal Letters e al quale l'Italia ci ha partecipato conl’Osservatorio di Padova dell’Istituto Nazionale di Astrofisica.

Gliese 12 b non è l’esopianeta più vicino alla Terra, posizione detenuta da Proxima Centauri b che si trova a soli 4 anni luce, ma è il più vicino finora scoperto tra quelli temperati, di dimensioni simili a quelle del nostro pianeta e la cui orbita lo porta a transitare davanti alla sua stella dal nostro punto di vista, un fattore fondamentale per poter indagare la presenza o meno di un’atmosfera. Ciò ne fa un ottimo candidato per indagini più approfondite da parte del telescopio spaziale James Webb, di Nasa, Esa e Agenzia Spaziale Canadese.

La temperatura superficiale di Gliese 12 b è stata stimata in circa 42 gradi. La sua stella, Gliese 12, è una nana rossa più piccola e più fredda del Sole, ma la distanza che la separa dal suo pianeta è soltanto il 7% di quella tra la Terra e la nostra stella: ciò significa che l’energia ricevuta dall’esopianeta è una via di mezzo tra quella che arriva sulla Terra e quella che raggiunge Venere, e la sua atmosfera, se presente, potrebbe dunque permettere di comprendere meglio i differenti percorsi evolutivi seguiti da questi due pianeti. 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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